Commissione parlamentare sulla pandemia, cos’è e perché alcuni parlamentari stanno protestando
La protesta del Comitato parenti delle vittime del Covid, che riunisce alcuni familiari di persone decedute a causa dell'infezione da Sars-Cov-2, è arrivata in Parlamento. Una quindicina di parlamentari del Gruppo Misto ne ha abbracciato la causa, portandone le istanze tra i palazzi: questa settimana nell'Aula di Montecitorio è arrivata la proposta di istituire una commissione di inchiesta sulle origini della pandemia di coronavirus, che però viene giudicata "monca" dai familiari delle vittime.
Il problema sarebbe il raggio di azione della commissione. Alcuni emendamenti presentati alla proposta, avanzata per la prima volta dalla Lega, infatti lo ridurrebbero alla sola Cina e a quanto avvenuto prima del 30 gennaio 2020, giorno in cui l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva dichiarato lo stato di emergenza nel Paese. E, secondo i parenti delle vittime, non sarebbe abbastanza e negherebbe la possibilità di valutare eventuali errori da parte del governo italiano nella gestione dell'emergenza sanitaria.
Nella proposta si legge:
La proposta prevede l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta monocamerale sulle cause dello scoppio della pandemia di COVID-19 e sulla congruità delle misure adottate dagli Stati in cui il virus SARS-CoV-2 si è manifestato inizialmente, con riferimento al periodo antecedente alla dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), avvenuta il 30 gennaio 2020 (tale specificazione è stata aggiunta nel corso dell'esame in sede referente), per evitarne la propagazione nel mondo, a livello mondiale.
"È evidente che né centrodestra né centrosinistra vogliono la Commissione perché la ricostruzione dei fatti e delle responsabilità della Regione Lombardia o del Governo Conte 2 crea problemi a entrambi gli schieramenti. Quello che ci interessa è che, dato che sono Camera e Senato a dover decidere sulla Commissione, questa richiesta arrivi dentro al Palazzo. Con gli emendamenti si è arrivati al paradosso della proposta di una Commissione che indaghi sulla Cina e solo fino al 30 gennaio", ha detto all'Agi Maurizio Acerbo, ex parlamentare e segretario di Rifondazione Comunista.
Tra i parlamentari ad aver aderito all'iniziativa ci sono anche Paola Nugnes, Yana Ehm, Virginia La Mura, Simona Suriano, Gregorio De Falco, Pino Cabras, Doriana Sarli, Elena Fattori, Andrea Colletti, Luisa Angrisani, Mattia Crucioli, Andrea Vallascas, Emanuela Corda e Leda Volpi.