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Commissione Esteri, Conte: “Violati gli accordi, ora spetta a Draghi tenere in piedi la maggioranza”

Il leader del Movimento 5 Stelle all’attacco dopo la debacle in commissione Esteri, dove dopo il caso Petrocelli alla presidenza viene eletta Craxi di Forza Italia: “Registriamo che di fatto si è formata una nuova maggioranza da Fratelli d’Italia a Italia Viva – ha detto – Draghi era stato avvertito già ieri. Spetta a lui la responsabilità tenere in piedi questa maggioranza”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Che il voto di questa mattina al Senato non valesse solamente la presidenza della commissione Esteri si era capito bene, ma il consiglio straordinario del Movimento 5 Stelle – convocato d'urgenza dopo la bocciatura del candidato grillino Licheri in favore della forzista Craxi – ha confermato che nella maggioranza di governo i nervi non sono mai stati così tesi. Uscito dalla sede romana del Movimento, il presidente del partito, Giuseppe Conte, ha scaricato tutta la sua rabbia: "Registriamo che di fatto si è formata una nuova maggioranza da Fratelli d'Italia a Italia Viva – ha detto – Draghi era stato avvertito già ieri. Spetta a lui la responsabilità tenere in piedi questa maggioranza".

Poi Conte ha sottolineato la fedeltà degli alleati: "Oggi Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Leu sono stati responsabili, altri no". Secondo l'ex presidente del Consiglio sono stati violati "accordi e regole". Dopo il caso Petrocelli, finito con lo scioglimento della commissione Esteri dopo le dimissioni di massa, il leader pentastellato ha detto chiaramente di aspettarsi la conferma di un esponente del suo partito alla presidenza. Italia Viva l'ha attaccato duramente, criticando quella che è stata definita come una pretesa e chiedendo di trovare una sintesi. Nessun accordo. Si è arrivati in commissione con due candidati: da un lato il contiano Licheri, dall'altro la forzista Craxi. È finita 12 voti a 9 per la senatrice azzurra, con la rabbia di Conte e del Movimento che continua a montare.

La posizione del Movimento 5 Stelle su diverse questioni avvicina l'ombra di una crisi di governo: dalle armi in Ucraina alla lite sul Superbonus. Su questo però, è arrivato un comunicato chiaro dopo l'incontro:

Il voto di oggi certifica che l’attuale maggioranza di governo esiste solo sulla carta, non nella realtà del confronto quotidiano. Registriamo come ormai sia venuto meno anche il più elementare principio di leale collaborazione. Dopo avere avviato un percorso condiviso, che ha portato alla decadenza della originaria Commissione e alla formazione di una nuova Commissione Esteri, e nonostante la chiarezza di comportamento e il senso delle istituzioni dimostrato dal M5S, si è verificata una gravissima scorrettezza che ha innescato una evidente frattura tra le forze di maggioranza: nel segreto dell’urna se ne è formata una nuova, in modo surrettizio, violando regole e patti. Ne prendiamo atto. Leggeremo nei prossimi giorni molte e differenti ricostruzioni. Nessuna però potrà rimuovere una verità di fondo: non viene confermata al M5S la Presidenza della Commissione non perché non avessimo presentato un candidato di altissimo profilo e di massima garanzia, ma per le nostre battaglie politiche volte a prevenire ulteriori e pericolose escalation militari e a pretendere che l’Italia assuma un ruolo più incisivo, in sede internazionale ed europea, nel rilancio di una prospettiva negoziale concreta per risolvere il terribile conflitto in Ucraina. Nei giorni scorsi avevamo ventilato il sospetto che qualcuno ci volesse fuori dalla maggioranza. Oggi ne abbiamo la conferma. Nel Palazzo vogliono emarginare le nostre posizioni, ma non si può silenziare la voce della maggioranza degli italiani.

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