Come sono andati i candidati sindaco no vax e no Green Pass alle elezioni comunali 2021
"Vaccini vogliamo verità", detto con una sigla: Movimento 3 V. Le elezioni comunali 2021 hanno visto in corsa anche candidati no vax e no Green Pass, che in qualche città sono stati la vera sorpresa della tornata elettorale del 3 e 4 ottobre. È il caso di Trieste, dove il primo turno si è chiuso con un ballottaggio tra Dipiazza e Russo e il M3V con Ugo Rossi ha portato a casa circa il 5% di voti, posizionandosi in testa alla candidata pentastellata Alessandra Richetti. Stessa cosa è accaduta a Rimini, dove il Movimento 3 V ha partecipato alla competizione con il candidato sindaco Matteo Angelini che ha raccolto il 4,10% dei voti, superando anche in questo caso la candidata dei 5 stelle Gloria Lisi, ferma al 2,4%. L'accostamento con i risultati dei pentastellati fa riflettere considerando che il M3V è nato solo nel 2019, prima ponendosi in contrasto all'obbligo dei vaccini in età pediatrica e poi passando alla lotta contro il vaccino anti-Covid. Sia Ugo Rossi che Andrea Tosatto (anche lui candidato a Bologna con il Movimento 3V) hanno avuto un trascorso nel Movimento 5 Stelle e tra gli ex grillini apertamente contrari all'obbligo vaccinale e al Green Pass, si segnala anche Gianluigi Paragone, il fondatore di Italexit che rifiuta l'appellativo di no vax, ma che candidandosi sindaco a Milano ha guardato proprio a quell'elettorato, attestandosi appena sotto il 3%.
I candidati no vax e no Green Pass eletti consiglieri comunali
Tra le sei città capoluogo di Regione che erano chiamate al voto per eleggere i nuovi sindaci, solo nel nuovo Consiglio comunale di Trieste ci sarà un seggio per il no vax Ugo Rossi che prima delle elezioni è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate, dopo aver preso le difese di due persone che si rifiutavano di indossare la mascherina fuori da un ufficio postale. Bisogna arrivare a Rimini per incontrarne un altro, il 39enne Matteo Angelini che ha totalizzato il 4,10% delle preferenze e che su Facebook ha commentato così il risultato: "Dovesse capitare ancora che qualcuno di questi signori gli venisse la grande idea di volerci rinchiudere nuovamente, tranquilli, ora ho le chiavi, vi apro io il portone del palazzo per venire a prenderli a calci nel sedere!".
Niente da fare, invece, per il candidato Andrea Tosatto che a Bologna si è arrestato all'1,6%. Tosatto ha fatto molto parlare di sé per la pubblicazione del libro "The Covid Show" in cui ha riassunto le sue posizioni scettiche rispetto alla pandemia da Covid-19, ospitando una prefazione a firma di Sara Cunial. Si tratta della deputata del gruppo misto, anche lei ex 5 Stelle, espulsa dal Movimento nel 2019 proprio per le sue posizioni no vax. L'anno prima, infatti, era già stata sospesa per un post sulla sua pagina Facebook in cui definiva i vaccini un "genocidio gratuito".
I no vax ottengono scarsi risultati nelle grandi città
Il Movimento 3 V che non nasconde la sua contrarietà al vaccino e all'obbligo di Green Pass, facendone slogan della sua campagna elettorale, ha presentato dei candidati anche nelle altre grandi città. A Roma, Milano, Napoli e Torino però non ha superato la soglia di sbarramento necessaria ad accedere in Consiglio, fermandosi alle percentuali che ne hanno accompagnato la recente nascita: tutte solo l'1% delle preferenze. Si registra uno 0,6%, pari a circa 5mila voti, di Luca Teodori, candidato sindaco nella capitale, seguito da un ex aequo del candidato no vax di Torino Paolo Alonge e di quello di Napoli Giovanni Moscarella, entrambi fermi allo 0,5%. A chiudere la lista degli aspiranti sindaco nelle grandi città c'è Teodosio De Bonis che a Milano ha raccolto lo 0,4% dei voti. Non è andata meglio per le liste di Italexit, il movimento di Gianluigi Paragone che anche a Torino ha piazzato un candidato alla carica di sindaco, l'architetto Ivano Verra che si è fermato allo 0,8%.