Come si risparmia sulla bolletta dell’acqua
Quanto spende una famiglia in un anno per il consumo domestico di acqua? Il report di Cittadinanzattiva sulla rete idrica italiana, relativa al 2017, dimostra innanzi tutto che la Regione d'Italia in cui si spende di più è la Toscana, con 240 euro in più rispetto alla media italiana, mentre l'area in cui si registrano i livelli di spesa più elevati è quella del Centro Italia (155 euro in più rispetto al resto alla media). La Regione in cui gli abitanti pagano meno per la bolletta idrica è il Molise: 143 euro all'anno il costo per l'acqua, ma primato negativo per la dispersione idrica, ben il 68%, contro una media nazionale del 35%.
Il consumo considerato è quello relativo a una famiglia di tre componenti: con un consumo medio di 192 mc/anno il nucleo familiare ha sostenuto una spesa complessiva di 408 euro. Dal dossier si evince un aumento del 4,3% rispetto alla spesa affrontata nel 2016, e del 75,1% rispetto al 2007. Le voci spesa analizzate nel rapporto si suddividono in costi per l'acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa e Iva al 10%. La voce che incide maggiormente è quella relativa al servizio acquedotto (46%), segue, poi quella per depurazione e fognatura (44%) e quindi la quota fissa (10%).
Ma il dato che salta all'occhio è la variazione tariffarie in aumento, nelle diverse Regioni. Quelle più elevate, come dicevamo sopra, si trovano in Toscana, subito seguita da Umbria, Marche, Emilia Romagna, Puglia e Lazio.
Francesca Moccia, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva ha spiegato cosa è emerso dallo studio: "La situazione continua ad essere molto disomogenea e frammentata tra le varie aree del paese in termini di costi e qualità del servizio. Se passi in avanti sono stati fatti con l'introduzione di standard minimi per la qualità contrattuale, ad esempio su fatturazioni e rateizzazioni, o risposte ai reclami, tanto ancora bisogna fare per un miglioramento del servizio in termini di qualità tecnica, ad esempio sulla qualità dell’acqua erogata e sulle perdite di rete. Considerata la vetustà dell’infrastruttura idrica nazionale e l’entità degli investimenti necessari nei prossimi anni ci troveremo certamente di fronte a ulteriori aumenti delle bollette. D’altro canto l’Italia presenta consumi medi pro capite tra i più elevati a livello europeo e quindi occorre diffondere tra i cittadini comportamenti per un uso più responsabile e sostenibile dell’acqua, utili e necessari sia per preservare una risorsa così preziosa che per ottenere consistenti riduzioni di costo in bolletta".
Come si fa a risparmiare sulla bolletta dell'acqua
Cittadinanzattiva fornisce poi alcuni consigli che servirebbero a limitare le spese del consumo di acqua. Razionando in modo intelligente questa risorsa si arriverebbero a risparmiare fino a 109 euro. Si tratta sostanzialmente di ridurre l'utilizzo da 192 mc l'anno a 150 mc l'anno, risparmiando, su una media nazionale, circa il 27%. Come raggiungere questo traguardo? Intanto dice Citadinanzattiva, bastano dei semplici accorgimenti: si può sostituire la doccia al bagno una volta su due, e questo farebbe risparmiare4,5 mc di acqua; oppure effettuando la manutenzione su un rubinetto; oppure ancora utilizzando la lavatrice e la lavastoviglie solo a pieno carico, ottenendo un risparmio di 8,2 mc; o semplicemente chiudendo il rubinetto mentre si lavano i denti.
Le città dove si spende di più per il servizio idrico integrato
In testa alla classifica troviamo Siena e Grosseto, con una spesa annua complessiva di 722 euro, e una variazione tariffaria addirittura del 119,5% rispetto a 10 anni fa. Non vanno meglio le cose a Frosinone, provincia del Lazio, dove in un anno una famiglia in media ha speso 711 euro, con una tariffa che rispetto al 2007 è stata accresciuta del 154,8%. In terza, quarta e quinta posizione troviamo ancora città toscane: in ordine, Pisa (703 euro), Arezzo (702 euro), e poi Firenze, Pistoia, Prato (677 euro).
Le città più economiche
Isernia è la città più virtuosa per quanto riguarda le spese idriche: in un anno una famiglia di tre componenti è riuscita a pagare 120 euro, la stessa cifra del 2016. Subito dopo troviamo Trento, che è riuscita a far spendere ai suoi cittadini solo 147 euro, con una variazione tariffaria rispetto all'anno scorso dell'1,4%. A terzo posto troviamo Milano, la cui spesa, 149 euro, si è mantenuta identica rispetto all'anno precedente, senza nessuna variazione.