video suggerito
video suggerito
Pensioni

Come si andrà in pensione dal prossimo anno: il piano del governo per le uscite anticipate

Il governo Meloni torna a riflettere sulla riforma delle pensioni, in cantiere dall’inizio della legislatura: la direzione è quella di un ricalcolo interamente contributivo per tutte le uscite anticipate, ma potrebbe volerci tempo.
A cura di Tommaso Coluzzi
29 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Come ogni anno, anche il 2024 è cominciato con un obiettivo: portare a termine la riforma delle pensioni. Per provare a prevedere se il governo Meloni ci riuscirà, basta guardare un fattore fondamentale: i fondi a disposizione. È ancora presto, certo, bisognerà aspettare quantomeno la Nadef, ma la situazione economica dell'Italia non è certo un segreto. Perciò, negli ambienti di governo, si parla già di obiettivo di legislatura. Tra le grandi promesse elettorali, però, c'è l'abolizione della legge Fornero e l'approvazione di una nuova grande riforma delle pensioni. Perciò al ministero del Lavoro si sta pensando a una strategia per portarla a termine nei prossimi anni.

Il modello che sta inseguendo il governo, con una serie di incognite, è quello del ricalcolo interamente contributivo. Come già accaduto quest'anno, anche nel 2025 potrebbe essere confermata Quota 103 – oppure si potrebbe scalare su Quota 104, come era previsto in una prima fase della scrittura della manovra – che tradotto significa 41 anni di contributi versati e almeno 62 anni di età anagrafica. Si potrebbe passare perciò a 63 anni, sempre con 41 di contributi. Tutto dipenderà dalla possibilità economica che avrà il governo, che a sua volta sarà influenzata dall'andamento dell'economia nel 2024. La scommessa del governo Meloni, che ha deciso di prendere miliardi a debito per gonfiare le buste paga con il taglio del cuneo contributivo, non è detto che risollevi i consumi come si spera.

Nel frattempo, al ministero del Lavoro si riflette su una riforma complessiva da portare a termine nei prossimi anni, che difficilmente vedrà la luce già alla fine del 2024. La Lega spinge – e non è un segreto – per Quota 41 senza limiti di età anagrafica. Il punto di caduta, potrebbe essere proprio quello del ricalcolo con il sistema contributivo. Già è così per tutti gli scivoli – compresa Opzione Donna – con la sola esclusione dell'Ape sociale, che resta più che altro un ammortizzatore sociale per le categorie che svolgono mansioni usuranti. La parola d'ordine, insomma, sarà uniformità.

29 CONDIVISIONI
269 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views