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Come si andrà al bar e al ristorante dal 18 maggio: distanza tra tavoli di almeno un metro

Dal 18 maggio riaprono bar, ristoranti, pizzerie, trattorie, pasticcerie e tutti i servizi che riguardano la somministrazione di pasti e bevande. Governo e Regioni hanno concordato le linee guida da rispettare all’interno dei locali, garantendo la distanza minima di un tavolo e prevedendo alcune regole sull’utilizzo delle mascherine, dei gel igienizzanti e delle prenotazioni.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il Governo e le Regioni hanno concordato le linee di indirizzo per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative. Si tratta delle linee guida da seguire per ogni tipo di attività e che ogni singola Regione – secondo quanto previsto dal decreto legge approvato in Consiglio dei ministri – può leggermente modificare. Dal 18 maggio potranno riaprire tutti gli esercizi commerciali, anche bar e ristoranti. Uno dei capitoli del documento approvato nelle scorse ore riguarda le indicazioni “per ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande”. Rientrano in questa categoria ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie (anche se all’interno di strutture ricettive, stabilimenti balneari e centri commerciali). Le regole valgono anche per le attività di catering. Andiamo a vedere quali sono le limitazioni e i protocolli da seguire.

Le regoli generali per bar e ristoranti: distanza di un metro

Ai clienti devono essere fornite informazioni sulle misure di prevenzione da adottare. I ristoratori possono rilevare la temperatura dei clienti e impedire l’accesso se è superiore a 37,5 gradi. Devono essere messi a disposizione dei clienti e del personale prodotti igienizzanti, anche in più punti del locale, soprattutto all’entrata e vicino ai bagni. Bisogna privilegiare la prenotazione, mantenendo sempre l’elenco di chi ha prenotato per 14 giorni (anche per rintracciare eventuali contatti di persone contagiate). All’interno dell’attività non devono entrare più clienti di quanti siano i posti a sedere.

Negli esercizi senza posti a sedere bisogna consentire l’ingresso a un numero limitato di clienti per volta, assicurando sempre la distanza di almeno un metro. Se possibile bisogna privilegiare gli spazi esterni, come giardini e terrazze, sempre rispettando la distanza minima di un metro. I clienti devono sempre indossare le mascherine quando non sono seduti al tavolo.

Fase due ristorazione, le regole ai tavoli

I posti a sedere devono stare sempre ad almeno un metro di distanza, in modo da garantire che non ci sia contatto ravvicinato tra i clienti. Unica eccezione per chi non è soggetto alle misure di distanziamento interpersonale sulla base delle misure vigenti (per esempio i conviventi), basandosi comunque sulla responsabilità individuale. La distanza tra i tavoli si può ridurre solamente se vengono installate barriere fisiche di separazione. La consumazione al banco può avvenire solamente se si rispetta la distanza di almeno un metro tra i clienti. Vengono vietati i buffet.

Cosa deve fare il personale e cosa succede nei ristoranti e nei bar

Il personale che entra in contatto con il cliente deve sempre indossare la mascherina e deve ricorrere a una frequente igiene delle mani con il gel da usare prima di ogni servizio al tavolo. Bisogna favorire il ricambio dell’aria in ambienti interni ed escludere sempre il ricircolo dell’aria per gli impianti di condizionamento. Alla cassa si dovrebbero installare, dove possibile, barriere fisiche. Altrimenti il personale deve indossare mascherine e avere a disposizione il gel. Bisogna favorire sempre i pagamenti elettronici, meglio se al tavolo. Al termine del servizio bisogna disinfettare le superfici, evitando di usare oggetti non monouso come saliere e oliere. Si invita a evitare il menu cartaceo, preferendo quelli da consultare online. Oppure utilizzare una stampa plastificata e che quindi si può disinfettare. Altra possibilità è quella dei menu monouso, da buttare dopo il singolo utilizzo del cliente.

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