Come sarà Forza Italia dopo Berlusconi: arriva il nuovo manifesto del partito
Il Comitato di presidenza di Forza Italia si è riunito e ha preso due decisioni importanti per il futuro del partito. La prima, scontata, è stata la proposta di nominare Antonio Tajani come nuovo presidente forzista. La candidatura è stata approvata all'unanimità, e dovrà passare dal Consiglio nazionale convocato per il 15 luglio. La seconda è il via libera a un documento programmatico che, in tredici pagine, raccoglie l'essenza di cosa dovrà essere Forza Italia d'ora in poi. Anche in questo caso, servirà l'approvazione il 15 luglio. Ma la linea è già piuttosto chiara.
Il testo si apre con un "commosso omaggio alla memoria" del "fondatore e leader", Silvio Berlusconi. L'impegno del partito, si legge, è di "continuarne l’opera, nello spirito di unità che il Presidente ha sempre voluto, e sulla base dei suoi insegnamenti e delle sue intuizioni politiche".
Dopodiché, si rivendica che Forza Italia ha "un ruolo insostituibile nella politica italiana" – per rimarcare la differenza e l'unicità rispetto agli alleati di governo, più avanti nei sondaggi – e che i forzisti seguono "il solco del Ppe", il Partito popolare europeo. Il suo ruolo è di "affermare e tradurre in azione politica i grandi principi liberali, cristiani, garantisti, europeisti, atlantici, che costituiscono la nostra identità e che solo Forza Italia rappresenta in modo organico e coerente". Di nuovo, a differenza di Fratelli d'Italia e Lega, si legge tra le righe. Anche se si garantisce il "sostegno leale a questo governo per l'intera legislatura e per il futuro".
A proposito di Ppe, nel documento si parla anche delle prossime elezioni europee del 2024, che stanno dividendo il centrodestra italiano nelle ultime settimane. La necessità è quella di "far nascere una maggioranza politica scelta dai cittadini d’Europa e costituita da famiglie di partiti omogenee, i Popolari, i Liberali, i Conservatori". Questi ultimi sono guidati proprio da Giorgia Meloni, in Ue, mentre Matteo Salvini è tagliato fuori con il gruppo di estrema destra Identità e democrazia.
Si passa poi ai temi. Anche qui, hanno ampio spazio i cavalli di battaglia dell'epoca berlusconiana. C'è la riforma della giustizia "secondo le linee garantiste indicate dal governo Nordio" – tema che in questi giorni vede un acceso scontro tra governo e magistratura – ma anche il "taglio della pressione fiscale" con la "prospettiva della flat tax".
Si parla della realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, l'aumento delle pensioni minime "fino a mille euro" e la natalità. Su questa, un passaggio evidenzia la "valorizzazione della vita in ogni momento, dal concepimento alla morte naturale, e della famiglia tradizionale, orientata alla crescita dei figli, pur garantendo il massimo rispetto per la libera scelta di ogni orientamento e di ogni stile di vita individuale".