Come può cambiare il decreto Trasparenza: verso sanzioni più lievi per i distributori di carburante
Il decreto Trasparenza potrebbe cambiare di nuovo, anche se l'incontro tra i rappresentanti dei benzinai e il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, non ha dato i risultati sperati. Al termine del vertice, infatti, è stato confermato lo sciopero del 25 e 26 gennaio. Nonostante ciò, il ministro ha reso note le modifiche proposte alle associazioni per fermare la protesta e venire incontro alle loro richieste. L'obiettivo, spiegano dall'ex Mise, è "raggiungere l’obiettivo della trasparenza per i consumatori senza tuttavia gravare sui costi per le categorie che offrono un servizio importante per il Paese e verso il quale vi è unanime riconoscimento per il ruolo svolto anche nei momenti più difficili, come ad esempio durante la pandemia". Insomma, il governo non ce l'ha con i benzinai.
Cambiano le regole sul prezzo medio del carburante
Per prima cosa il Governo ha deciso di "posporre l’emanazione del decreto ministeriale che definirà le modalità di comunicazione e di esposizione dei prezzi, entro 10 giorni dalla conversione del decreto legge". Quindi, in sostanza, la regola dell'esposizione del prezzo medio slitta di oltre due mesi.
Ridotte le sanzioni per i benzinai: cosa cambia
Queste sono le altre modifiche predisposte dal ministro Urso:
- l’obbligo di comunicazione sarà settimanale (e non più giornaliero) e ad ogni variazione del prezzo;
- la chiusura per omessa comunicazione avverrà solo dopo 4 omesse comunicazioni settimanali nell’arco di 60 giorni (e non più dopo tre violazioni senza limiti temporali anche non consecutivi);
- l’eventuale chiusura potrà essere decisa da 1 a 30 giorni (prima la previsione era da 7 a 90 giorni);
- le sanzioni per omessa comunicazione saranno da un minimo di 200 a un massimo di 800 euro a seconda del fatturato dell’impianto (prima raggiungevano i 6000 euro);
- è prevista l’istituzione di un'app del ministero gratuita che consentirà di conoscere il prezzo medio regionale e, con la geolocalizzazione, anche il prezzo praticato da ciascun distributore nel perimetro desiderato.
In questo modo, spiegano dal ministero delle Imprese e del made in Italy, "si afferma il principio della massima trasparenza, si mettono i consumatori in condizione di conoscere il prezzo medio e anche quello praticato da ciascun distributore" e "si facilità così l’attività dei gestori semplificando le procedure di comunicazione e rendendo più commisurate le eventuali sanzioni".