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Come potrebbe funzionare la Carta risparmio spesa, la nuova carta acquisti annunciata in manovra

Il ‘buono spesa’ inserito in manovra avrà risorse per 500 milioni di euro, coinvolgerà produttori e negozi chiamati a prendere parte all’iniziativa, e avrà dei requisiti economici per riceverlo. Giorgia Meloni ha evidenziato questi aspetti, chiarendo che altri saranno decisi dal Parlamento più avanti.
A cura di Luca Pons
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Tra le misure inserite nella nuova legge di bilancio per il 2023 c'è anche un fondo di 500 milioni di euro per finanziare quella che si può definire una Carta risparmio spesa, con lo scopo di agevolare l'acquisto di alcuni beni essenziali. Si tratta di una delle novità economiche previste dal governo Meloni, che questa mattina la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presentato in conferenza stampa. La stessa Meloni ha ammesso che "il funzionamento non è ancora perfezionato" e ci potrà pensare il Parlamento nelle prossime settimane, ma alcune informazioni ci sono già.

Il modello potrebbe essere simile a quello dell'attuale Carta acquisti o Social card: questa permette di spendere fino a 40 euro al mese per spese alimentari, sanitarie e di bollette. In più, permette di avere degli sconti nei negozi convenzionati.

A quest'ultimo punto ha fatto accenno la presidente del Consiglio, affermando che l'esecutivo "selezionerà alcuni alimenti con un decreto" e cercherà di abbassare il prezzo su quei beni. Il governo farà un vero e proprio "appello ai produttori e distributori". Poi, ha detto Meloni, "racconteremo all'Italia chi ha dato una mano a calmierare i prezzi per le persone in difficoltà".

"Diremo chi aderirà, calmierando il prezzo, e quindi diremo quali hanno aderito alla nostra iniziativa e dove si possono spendere quelle risorse". Sembra, quindi, che in una prima fase il governo deciderà i prodotti da vendere a prezzo scontato, poi raccoglierà le adesioni dei produttori e dei commercianti che intendono aderire. Infine, tramite "la rete di Comuni" – che Meloni ha citato nella sua presentazione – erogherà i fondi per gli acquisti alle persone che rispetteranno i requisiti della Carta risparmio spesa, rendendo noto dove è possibile spenderli. Le risorse a disposizione, come detto, saranno 500 milioni di euro, quindi probabilmente si andrà avanti fino al loro esaurimento.

A proposito di requisiti richiesti, anche in questo caso il governo non ha ancora definito chi potrà accedere alla Carta risparmio spesa. La Social card che già esiste prevede dei requisiti legati sia all'età che all'Isee. Hanno diritto di averla innanzitutto i nuclei familiari con persone over 65 e con neonati sotto i 3 anni. Per quanto riguarda la rispettiva soglia Isee, questa deve essere sotto i 6.966,54 euro.

Nel caso della Carta risparmio spesa annunciata dal governo, invece, la soglia per avere accesso potrebbe riguardare il reddito, ma non è ancora stato definito. La scelta potrebbe anche spettare ai Comuni, chiamati in causa da Meloni nella presentazione. Si tratterà, in pratica, di ‘buoni spesa' da utilizzare presso i punti vendita che aderiranno, facendo ulteriori sconti, e questi buoni saranno gestiti dai Comuni.

Che ci siano dei requisiti di tipo economico – Isee o reddito, con tutta probabilità – è evidente anche perché la misura ha sostituito un taglio dell'Iva. Nelle ore che hanno preceduto il Consiglio dei ministri di ieri sera, alcuni esponenti di governo – tra cui Matteo Salvini – avevano parlato della possibilità di azzerare l'Iva sui prodotti di prima necessità, come pane e latte, che al momento hanno un'aliquota fissata al 4%. "Non abbiamo fatto questa scelta perché non potendo distinguere il reddito di chi acquistava quei beni, la misura avrebbe beneficiato anche chi non ne aveva bisogno", ha spiegato Meloni. È chiaro, quindi, che la Carta risparmio spesa dovrà tenere conto di questo.

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