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Opinioni

Come mai le giovani italiane selezionate per lo sceicco non indignano la Lega?

Fino a maggio un’agenzia di modelle di Padova farà un casting di giovani donne per accompagnare per negozi un vecchio riccone di Dubai e il suo seguito: il solo tipo di arabo che piace alla Lega è quello che compra tutto. Anche le meglio giovinette padane.
A cura di Sabina Ambrogi
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Continuano polemiche 

e reazioni per quel casting “per personal shopper e consulenti d’immagine di uno sceicco del Dubai”, in corso ogni venerdì a Padova fino a maggio, e organizzato dall'agenzia di modelleD.O.C di Mauro e Francesco Belcaro. La selezione è stata lanciata, tra gli altri, dal Mattino di Padova con un titolo da brivido: “Cercansi sessanta belle ragazze per fare shopping con gli sceicchi”, che non ha reso un gran servigio all'agenzia che ora è nell'occhio del ciclone: se devono essere belle e giovani accompagnatrici, anche se non c'è prestazione sessuale, si chiamano escort. “E' un'agenzia di Dubai che ce l'ha chiesto, e noi stiamo semplicemente eseguendo” dice MauroBelcaro, manager dell'agenzia. “I requisiti delle donne richiesti dallo sceicco sono questi: intelligenti e laureate, consulenti di immagine, personal shopper e che abbiano una cultura sull'Italia, con nozioni di primo soccorso. E di bell'aspetto”. Tutti questi requisiti in una persona sola ovvio. Mica si trattano male gli arabi ricconi.

Il range di scelta va dai 18 ai 28 anni.Ma – si lamenta il manager dell'agenzia veneta – nessuna o pochissime sanno l'inglese. Finora la scelta è di solo 5 o 6 ragazze”Il “posto di lavoro” regolato da un contratto prevede che le colte e belle infermierine shopper e curatrici di immagine che sanno pure le lingue passeranno quindici giorni tra Parigi, Londra, Ibiza, Madrid, Stoccolma e in varie città italiane. Avranno in cambio hotel di lusso, 100 euro al giorno, e faranno shopping illimitato. L'agenzia che risponde alle richieste del mercato, però, è davvero l'ultima a essere responsabile. Come le ultime responsabili sono le ragazze che entusiaste aderiscono.

Invece l'assenza di reazione della Lega al casting chiesto dall'arabo non più nemico della cristianità se porta soldi, è molto più rivelatrice. Dopo aver lanciato banane alla ministra Kyenge, dopo avere insultato insaziabili la presidente Boldrini, odiato in tutte le forme l'immigrazione, lo straniero, il diverso, e perfino il resto dell'Italia, i filo secessionisti veneti non si turbano affatto che un vecchio riccone e i suoi turbolenti famigli lettori di Corano e sicuramente finanziatori di Al Qaeda vengano a prelevare le meglio giovinette padane, le quali a loro volta sono cresciute ingozzate dai valori proposti dalla destra leghista: soldi e poca cultura. O sapere ma solo per i soldi. Soprattutto sono destabilizzanti le ragazze che accorrono al casting nella loro totale inconsapevolezza di quel tipo di mondo arabo: chi si aspetta il figlio dello sceicco, chi se lo immagina con una gran barba, un mondo fatato che finalmente faccia baluginare soldi e che non puzzi di immigrato morente sbarcato a Lampedusa.

E quanto suonano sorde e vuote le parole di qualcuna del Pd che ha gridato alla “mercificazione dei corpi”. E perché? Dove sarebbe la mercificazione nell'unica proposta che ha saputo fornire la politica al lavoro femminile? Perché non dovrebbero farlo? Perché non dovrebbero desiderare vestiti e lusso? Soprattutto: perché rivolgersi a loro, o ancora peggio, all'agenzia. Vale la pena ricordare un fulgido passato: indimenticabili le precedenti elezioni europee con veline di vario tipo, che sapevano tutte le lingue e erano “plurilaureate” e che avrebbero fatto lezione di Unione Europea con una tre giorni di full immersion intellettuale con Renato Brunetta.

Ma vanno soprattutto ricordate le 500 hostess reclutate per l'arrivo di Gheddafi dall'agenzia di casting Hostessweb di Alessandro Londero. Le giovani e belle italiane dovevano subire le lezioni di Corano del violentatore di donne libico ricevuto in pompa magna in Italia. Alcune si convertirono all'Islam, perfino. Altre denunciarono l'accaduto: 500 stipate in una sala che ne conteneva 200 a sentire le farneticazioni sul Corano tra la claque dell'ambasciata, svenimenti, e un rimborso spese di 80 euro. Forse uno degli spettacoli più umilianti e indecorosi fatti subire agli italiani e alle giovani donne. Preceduto però da qualcosa di peggiore.

Nel 2009 la ministra delle Pari Opportunità Mara Carfagna, trattata come una hostess qualunque, andò a prendere Gheddafi all'aeroporto. Portato all'Auditorium di Roma il leader libico tra le allora ministre festanti Gelmini e Prestigicomo e tutto il mondo imprenditoriale femminile in deliquio si è lanciato in una applaudita prolusione sulle donne e sulla centralità del loro ruolo. Che infatti è nota oggi con le confessioni delle sue famose amazzoni: stupri ripetuti da lui e dai suoi figli, torture, aborti provocati, minacce, uccisioni. Ma all'epoca, come oggi, quel tipo di arabo non fa paura: non è povero e non puzza di immigrato.

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Autrice televisiva, saggista, traduttrice. In Italia, oltre a Fanpage.it, collabora con Espresso.it. e Micromega.it. In Francia, per il portale francese Rue89.com e TV5 Monde. Esperta di media, comunicazione politica e rappresentazione di genere all'interno dei media, è stata consigliera di comunicazione di Emma Bonino quando era ministra delle politiche comunitarie. In particolare, per Red Tv ha ideato, scritto e condotto “Women in Red” 13 puntate sulle donne nei media. Per Donzelli editore ha pubblicato il saggio “Mamma” e per Rizzoli ha curato le voci della canzone napoletana per Il Grande Dizionario della canzone italiana. E' una delle autrici del programma tv "Splendor suoni e visioni" su Iris- Mediaset.
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