Come il governo Meloni vuole tassare le crypto attività: tutte le novità nella manovra
Arriva la tassa sulle criptovalute. O meglio, le attività di questo tipo vengono riconosciute per la prima volta nell'ordinamento italiano. Tutto grazie alla manovra del governo Meloni, che impegna cinque articoli per ridefinire il quadro legislativo intorno alle monete virtuali. Precisamente parliamo degli articoli 31, 32, 33, 34 e 35 della legge di Bilancio, che attualmente sta cominciando il suo iter parlamentare che terminerà entro la fine dell'anno. Insomma, fino all'approvazione definitiva non ci sono certezze, ma con questo testo ci saranno diverse novità per le crypto attività in Italia. Nel testo della manovra si legge:
Art. 31.
(Tassazione delle operazioni su cripto-attività)
1. Al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono apportate le seguenti modificazioni
Da qui in poi c'è un lungo elenco di modifiche al testo unico dell'86, in modo da inserire – di fatto – anche le criptovalute all'interno della tassazione. Lo stesso accade con gli articolo 32 e 33, che determinano il quadro legislativo. Poi leggiamo:
Art. 34.
(Regolarizzazione delle cripto-attività)
1. I soggetti di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 28 giugno 1990, n. 167, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 1990, n. 227, che non hanno indicato nella propria dichiarazione annuale dei redditi le cripto-attività detenute entro la data del 31 dicembre 2021, nonché i redditi sulle stesse realizzati, possono presentare una dichiarazione, da approvare con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, con la quale fare emergere tali attività.
Questo, invece, è una sorta di condono per chi non ha dichiarato di possedere criptovalute. Nei commi successivi sono anche previsti tempi e modalità. All'articolo 35, invece, si parla di imposta di bollo.
La tassazione, per cominciare, sarà sulle plusvalenze superiori ai duemila euro. O meglio, i primi duemila sono deducibili. Quello che succede dopo è spiegato all'articolo 33:
Art. 33.
(Rideterminazione del valore delle cripto- attività)
1. Agli effetti della determinazione delle plusvalenze e delle minusvalenze di cui alla lettera c-sexies) del comma 1 dell’articolo 67 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, introdotta dall’articolo 31, comma 1, lettera a), della presente legge, per ciascuna cripto-attività posseduta alla data del 1° gennaio 2023 può essere assunto, in luogo del costo o del valore di acquisto, il valore a tale data, determinato ai sensi dell’articolo 9 del citato testo unico, a condizione che il predetto valore sia assoggettato a un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 14 per cento.
Insomma, dal prossimo anno le tasse sulle plusvalenze ottenute con le criptovalute – quelle che il governo chiama crypto attività – saranno deducibili fino a duemila euro e poi tassate al 14%.