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Covid 19

Come funzioneranno i test sierologici predisposti dal governo

Un articolo del decreto che dovrebbe essere approvato questa sera dal Consiglio dei ministri prevede le regole per il funzionamento dei test sierologici a cui verranno sottoposti 150mila individui in Italia. L’obiettivo di questi esami è quello di capire quante persone abbiano realmente avuto un contatto con il Coronavirus e quale sia la sua reale circolazione in Italia.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il decreto su intercettazioni, giustizia e l’app Immuni che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare questa sera prevede, al suo interno, anche un articolo dedicato al funzionamento dei test sierologici che lo stesso governo ha predisposto a fini statistici. Nel testo si legge che viene “autorizzato il trattamento dei dati personali, anche genetici e relativi alla salute, connessi allo svolgimento di un’indagine di sieroprevalenza” che verrà condotta dal ministero della Salute e dall’Istat. L’indagine si baserà sulle analisi sierologiche per la ricerca di anticorpi del virus Sars-Cov-2 su un campione di 150mila persone residenti in Italia.

Lo studio ha l’obiettivo di capire quale sia realmente la situazione dello stato immunitario della popolazione e capire, inoltre, quanti siano gli asintomatici che hanno contratto il virus e non hanno richiesto assistenza medica. In sostanza, lo scopo è quello di valutare quanto il Coronavirus stia realmente circolando in Italia. Ogni kit per il test sierologico dovrebbe essere pagato dallo Stato 10 euro.

Come funzioneranno i test sierologici

Al ministero della Salute spetta la predisposizione di un’apposita piattaforma, mentre l’Istat avrà il compito iniziale di selezionare il campione di individui da sottoporre ai test. Una volta fatta questa operazione, verranno comunicati i dati e i nominativi alla Croce Rossa, che contatterà telefonicamente queste persone per chiedere se vogliono o meno sottoporsi all’esame, prendendo così appuntamento per il prelievo. I soggetti del campione dovranno anche compilare un questionario predisposto dall’Istat con il comitato tecnico-scientifico. Le analisi verranno effettuate nei laboratori scelti dalle Regioni e dalle Province autonome: poi verranno comunicati i risultati (con l'eventuale presenza di anticorpi o di anticorpi neutralizzanti) al diretto interessato e alla piattaforma del ministero della Salute. I campioni verranno poi conservati per cinque anni presso una apposita banca biologica nazionale e i dati dei singoli individui non verranno comunicati se non in forma anonima e aggregata. Poi i dati verranno cancellati dopo 40 anni dalla raccolta.

I costi dei test sierologici

In totale verranno coinvolti circa 1.500 individui. Si considera una spesa di dieci euro per ogni test e quindi una spesa, solo per la parte relativa al kit, di un milione e mezzo di euro. L’acquisto dei dispositivi per le analisi spetta al commissario straordinario Domenico Arcuri. Per la parte relativa al lavoro statistico dell’Istat, verranno forniti 385 mila per l’impiego di non più di dieci persone e un compenso massimo individuale di 77mila euro. La piattaforma del ministero della Salute avrà un costo di 220mila euro, mentre alla Croce Rossa – che si occuperà di contattare i soggetti e di effettuare i test – serviranno un milione e 700mila euro. Infine, la conservazione dei campioni costerà 700mila euro.

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