Come funzionerà la riforma costituzionale sul premierato voluta dal governo Meloni
La riforma costituzionale è praticamente pronta. Se si dovesse arrivare fino in fondo, alle prossime elezioni politiche i cittadini potrebbero votare direttamente per scegliere il presidente del Consiglio. Sarebbe un nuovo modello, prettamente italiano, per garantire stabilità ai governi senza toccare i poteri del Presidente della Repubblica. La ministra delle Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ne ha parlato oggi in un'intervista uscita su Repubblica, in cui spiega che i ritardi sono dovuti alle tante priorità subentrate in questi mesi, ma il testo – su cui si aspetta un'ampia condivisione, anche da parte di alcune opposizioni – sarebbe praticamente pronto.
La proposta di Casellati – circolata nelle scorse settimane e già bocciata senza appello dal costituzionalista Volpi – si basa sul modello del premierato. "Come ogni forma di revisione costituzionale, i tempi di messa a terra sono lunghi perché preceduti da un'importante attività di ascolto – ha detto la ministra al quotidiano romano – In questi mesi le congiunture economiche e le emergenze hanno modificato continuamente l'agenda di governo, ma il grosso del lavoro è stato fatto e nelle prossime settimane il disegno di legge approderà in Consiglio dei ministri".
"Non possiamo più permetterci un sistema politico-istituzionale zoppo, perché i continui cambi di governo rendono precaria ogni scelta – ha continuato Casellati – Il nostro programma elettorale prevedeva l'elezione diretta del presidente della Repubblica, ma mi sono indirizzata verso il premierato per arrivare a una maggiore condivisione possibile". Poi ha ribadito i due pilastri essenziali della riforma: "Stabilità dell'esecutivo ed elezione diretta del premier".
Casellati ha confermato che si tratterà di un modello tutto italiano, perché "adattato alla sensibilità e alle esigenze del nostro Paese in un sistema di pesi e contrappesi, che non svuoteranno le prerogative del capo dello Stato". Il suo ruolo "resterà cruciale e insostituibile". Poi ha risposto alle critiche: "Sono francamente stupita – ha detto – da oltre 40 anni il paradigma interpretativo dominante per la nostra forma di governo è stato quello della crisi, della debolezza del sistema politico-istituzionale per cui tutte le forze politiche di centrodestra e di centrosinistra hanno tentato di modificarla. Il che fotografa l'unanime consapevolezza che il parlamentarismo disegnato dalla Costituzione non ha raggiunto l'obiettivo di garantire stabilità".