Come funzionano i test salivari a scuola: quali studenti li faranno e chi li effettuerà
Per il nuovo anno scolastico il governo punta sui test salivari. A confermarlo è un documento redatto da Istituto superiore di sanità ed esecutivo, nel quale si spiegano le modalità di utilizzo di questi test per il Coronavirus. Non verranno effettuati ovunque e non riguarderanno tutti gli studenti, ma si applicheranno nelle scuole sentinella. L’obiettivo è quello di monitorare ogni 15 giorni i casi di positività con tamponi salivari molecolari (non rapidi, quindi): la differenza rispetto al passato è che questo non avverrà in maniera invasiva ma attraverso un campione di saliva. Secondo quanto viene riportato nel documento questi test avrebbero “un’alta precisione del risultato” e avrebbero l’evidente vantaggio di essere meno invasivi e per questo motivo sicuramente più adatti all’utilizzo sui più piccoli, come i bambini che frequentano le scuole.
Come e da chi verranno effettuati i test salivari sugli studenti
In una prima fase questi tamponi verranno fatti con l’ausilio del personale sanitario. Non tutti gli studenti verranno sottoposti ai test salivari, ma si procederà su base volontaria e solamente nelle scuole sentinella. In un secondo momento il prelievo spetterà invece alle famiglie: i genitori dei bambini dovranno seguire le istruzioni per eseguire correttamente il test. I campioni, poi, dovranno essere consegnati nei punti di raccolta. Trattandosi di test molecolari l’ulteriore vantaggio è quello di consentire il sequenziamento dei campioni, il che vuol dire che si rende possibile l’individuazione, in caso di positività, della variante da cui i giovani sono stati infettati.
Scuola, la possibilità di estendere i test salivari
Sui test salivari a scuola spinge il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, il quale sottolinea che “verranno introdotti progressivamente e il loro uso sarà sempre maggiore, soprattutto in alcune fasce della popolazione come i bambini sotto i 10 anni”. Parlando a Radio 1 si dice d’accordo all’ipotesi di utilizzarli anche per avere il green pass. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in audizione alla Camera ha detto di voler estendere i test salivari, andando oltre le scuole sentinella ed effettuandoli ovunque. Punto non semplice da realizzare, comunque, come viene sottolineato dalla Conferenza delle Regioni. Che punta a migliorare alcuni aspetti, ma che sottolinea anche come sia “impossibile fare milioni di test salivari”, considerando anche il numero di studenti nelle scuole più grandi, che può arrivare a qualche migliaio.