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Come funziona l’elezione dei presidenti di Camera e Senato

Il primo compito delle nuove Camere sarà quello di eleggere i rispettivi presidenti: le modalità sono diverse per Montecitorio e Palazzo Madama. Ecco come funziona.
A cura di Annalisa Girardi
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Giovedì 13 ottobre Senato e Camera sono convocati per la prima seduta nella loro nuova composizione. Il primo compito sarà quello di eleggere i presidenti, rispettivamente seconda e terza carica dello Stato, che hanno importanti funzioni di conduzione dei lavori in Aula e di moderazione delle discussioni. Le modalità non sono uguali a Montecitorio e Palazzo Madama, ma seguono iter e criteri di maggioranza differenti. Vediamo come funziona.

Come si elegge il presidente della Camera: la maggioranza per gli scrutini

Una premessa: possono essere nominati (vale tanto per la Camera quanto per il Senato) solo coloro che sono stati eletti. A Montecitorio la votazione avviene a scrutinio segreto. Per eleggere un presidente già al primo scrutinio serve la maggioranza dei due terzi dei componenti dell'assemblea. Considerato il taglio del numero dei parlamentari, questa soglia è fissata a 267 voti. Al secondo e terzo scrutinio, invece, bastano i due terzi dei presenti. Dal quarto scrutinio in poi è sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti.

Nella legislatura appena conclusa ha presieduto la Camera Roberto Fico, esponente del Movimento Cinque Stelle. Le votazioni si sono svolte tra il 23 e il 24 marzo 2018 e Fico è stato eletto al quarto scrutinio. Durante la prima Repubblica era prassi accordarsi per assegnare la presidenza di almeno una delle due Camere all'opposizione, ma negli ultimi anni la decisione è sempre stata presa in seno alla maggioranza.

Come si elegge il presidente del Senato: l'iter della votazione

Come abbiamo detto, le regole per l'elezione del presidente del Senato sono diverse. Nei primi due scrutini serve la maggioranza assoluta dei componenti dell'assemblea. Considerando anche i sei senatori a vita, quindi, 104 voti. Al terzo scrutinio basta la maggioranza assoluta dei presenti. Se anche in tal caso non si riesce ad eleggere un presidente, al quarto scrutinio si procede con il ballottaggio tra i due nomi che hanno ricevuto più voti alla votazione precedente. In caso di parità, vince il più anziano.

Nel 2018 è stata eletta al terzo scrutinio Maria Elisabetta Alberti Casellati, storica esponente di Forza Italia. Si tratta della prima donna ad aver mai ricoperto tale carica. Nel momento in cui è stata eletta, il suo partito non faceva parte della maggioranza di governo: era in carica infatti il governo gialloverde. Gli azzurri sono poi entrati in maggioranza con l'insediamento di Mario Draghi a Palazzo Chigi e la formazione del governo di unità nazionale.

Quali sono le funzioni dei Presidenti di Camera e Senato

I presidenti di Camera e Senato rappresentano la loro Aula di appartenenza. Come abbiamo detto, sono le massime cariche dello Stato, dopo il presidente della Repubblica. Il compito principale è quello di regolare tutti i lavori in Aula, dal rispetto dei regolamenti, all'ordine delle votazioni e alla moderazione delle discussioni. Il presidente del Senato svolge anche le funzioni del capo dello Stato nel caso in cui quest'ultimo non possa adempiervi.

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