Come funziona l’assegno di inclusione e chi può richiedere il nuovo reddito di cittadinanza
Assegno di inclusione e strumento di attivazione. Il nuovo reddito di cittadinanza del governo Meloni – che ha deciso di abolire la misura di contrasto alla povertà già con la legge di Bilancio – è praticamente pronto: la riforma dello strumento arriverà domani in Consiglio dei ministri all'interno del decreto Lavoro, che prevede tutta una serie di misure, dalla proroga dei contratti a termine al nuovo taglio del cuneo fiscale. Il governo ha confermato la sua linea: dividere in due il reddito di cittadinanza, distinguendo chi può lavorare e chi invece non può. Le due misure che ne escono, ovviamente, sono profondamente diverse per una serie di fattori: durata, importo dell'assegno, condizioni per ottenerlo.
L'assegno di inclusione per chi non può lavorare
L'assegno di inclusione andrà a sostituire il reddito di cittadinanza per chi non può lavorare. Nello specifico parliamo di quei nuclei familiari che hanno al loro interno un minore, un over 60 o una persona disabile. In questo caso l'importo massimo dell'assegno è di 500 euro al mese, da moltiplicare in base alla scala di equivalenza a seconda delle persone che compongono il nucleo familiare. I 500 euro sono per il singolo cittadino, poi ogni minore, anziano o persona disabile presente comporta un moltiplicatore. C'è inoltre un contributo per l'affitto fino a 280 euro al mese. La soglia massima di Isee per richiederlo dovrebbe essere 7.200 euro, anche se parliamo ancora di un testo in bozza (c'è chi riporta la vecchia cifra di 9.360 euro). La durata sarà di 18 mesi, rinnovabili per altri 12. Lo strumento sarà attivo dal 2024.
Lo strumento di attivazione per chi è occupabile
Per chi è occupabile – cioè ha tra i 18 e i 59 anni e nessuna disabilità – arriverà lo strumento di attivazione. In questo caso l'importo massimo è più basso: 350 euro al mese. Anche la durata sarà minore: massimo un anno, dodici mensilità, durante le quali ci sono una serie di obblighi a cui adempiere. Chi è occupabile ma riceve il sostegno al reddito deve partecipare ad attività formative o a progetti utili alla collettività, pena la decadenza dell'aiuto. Inoltre dovrebbe esserci anche l'obbligo da parte del percettore di accettare la prima offerta di lavoro che gli viene proposta, su tutto il territorio nazionale.