Come funziona la proposta di Letta sulla tassa di successione e la dote ai diciottenni
Enrico Letta ci riprova, a un anno di distanza dall'ultima volta, con una proposta che era caduta nel dimenticatoio ma sta diventando rapidamente uno dei temi della campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre. Aumentare la tassa di successione per finanziare una dote da dare ai diciottenni. A maggio dello scorso anno il fu il presidente Draghi a bocciare di netto la proposta del segretario dem, con la famosa frase "non è il momento di prendere i soldi ai cittadini, ma di darli". Ora, però, in tempo di campagna elettorale, Letta l'ha ritirata fuori, attirando critiche dal centrodestra e dal centro di Renzi e Calenda. La critica è: il Pd vuole alzare le tasse. Ma come funziona la proposta di Letta?
Tassa di successione, la situazione in Italia e in Europa
In Italia la tassa di successione sui grandi patrimoni era stata azzerata nel 2001 da Berlusconi, poi reinserita al 4% dal governo Prodi. Al momento l'aliquota è tra le più basse d'Europa ed è valida solamente per la parte di eredità eccedente il milione di euro, fissato come franchigia. Per capirci: in Francia arriva al 45%, nel Regno Unito al 40%, in Spagna al 34% e in Germania al 30%. Generalmente con delle aliquote che crescono al crescere del valore dell'eredità. In Francia ogni anno la tassa di successione sui grandi patrimoni vale 14,3 miliardi di euro, in Germania 6,8 miliardi, nel Regno Unito 5,9 miliardi. In Italia circa 800 milioni.
La proposta del Partito Democratico sulla tassa di successione
La proposta del Partito Democratico consiste nel tassare le eredità e donazioni che superano i 5 milioni di euro, con un'aliquota del 20%. Si tratterebbe, paragonando quello che succede in Italia con quello che succede all'estero, di una tassa comunque dimezzata rispetto agli altri grandi Paesi europei. Secondo i calcoli del Pd si tratta dell'1% degli italiani, circa 500mila persone che ricevono eredità milionarie.
La dote ai diciottenni, cosa vuole fare il Pd con la nuova tassa
L'idea di Letta, che sottolinea molto spesso come questa tassa serva a finanziare il futuro dei giovani, è quella di restituire dei soldi alla "generazione Covid". In sostanza si tratta di dare 10mila euro alla metà – più o meno – di chi compie diciotto anni, in base al reddito Isee. In questo modo, secondo il Pd, si potrebbero raccogliere circa 2,8 miliardi di euro l'anno. Così verrebbe finanziata la dote che, appunto, ogni anno verrebbe data ai neomaggiorenni.