Come funziona il Mattarellum, la legge elettorale su cui punta il PD
Nel corso dell'assemblea nazionale del Partito Democratico, durante la relazione effettuata dall'ex presidente del Consiglio e attuale segretario del Pd Matteo Renzi, è stata avanzata una proposta che permetterebbe di andare a elezioni anticipate, probabilmente tra pasqua e giugno 2017, di fatto aggirando le tempistiche imposte dalla Consulta, che a fine gennaio fornirà i propri rilievi in relazione alla legge elettorale approvata dal Parlamento durante la legislatura Renzi, ovvero l'Italicum. Secondo l'ex presidente del Consiglio, per permettere ai cittadini italiani di recarsi il prima possibile alle urne, e dunque porre fine all'attuale legislatura iniziata nel 2013, il parlamento potrebbe riesumare il cosiddetto Mattarellum, la vecchia legge elettorale nata nel 1993 per opera dell'attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella e utilizzata fino al 2005, quando poi venne abrogata per far spazio al Porcellum di Roberto Calderoli. Ma che cos'è e come funziona questo sistema elettorale che per comodità viene definito di "tipo misto"? Il Mattarellum venne introdotto nel 1993, a seguito del referendum promosso dai Radicali di Marco Pannella che sancì l'abrogazione del cosiddetto sistema proporzionale al Senato, sistema che regolò le elezioni politiche italiane dal 1946 per quasi cinquant'anni. Il proporzionale venne dunque accantonato per far spazio al Mattarellum, approvato qualche mese prima dei referendum radicali, e introdusse una sorta di sistema misto maggioritario pur mantenendo una quota, pari al 25%, di proporzionale senza preferenze.
Il Mattarellum prevede la ripartizione di 475 seggi per la Camera e 232 per il Senato – ovvero il 75% dei seggi totali – attraverso un sistema maggioritario a turno unico in cui viene eletto il candidato che ha riportato la maggioranza relativa dei suffragi nel proprio collegio, il restante 25% al Senato viene invece eletto con ripescaggio con scorporo totale su base proporzionale e un'ultima quota proporzionale del 25% con liste bloccate e soglia di sbarramento al 4% per i restanti seggi della Camera. In pratica, quindi, con il Mattarellum si eleggono i membri della Camera per un 75% attraverso i collegi uninominali – e vince l'eletto con più voti – e per il restante 25% con meccanismo proporzionale attraverso un listino bloccato. Al Senato, i seggi vengono assegnati per il 75% attraverso i collegi uninominali, a maggioranza semplice e a turno unico, mentre per il restante 25% rimane il ripescaggio dei primi non eletti con scorporo totale su base proporzionale. Il Mattarellum, però, essendo stato ideato in un periodo in cui in Italia vigeva un forte bipolarismo – centrodestra e centrosinistra – e di fatto favorisce la realizzazione delle cosiddette grandi coalizioni, andrebbe rivisto e corretto per evitare la creazione di forti squilibri e instabilità politiche, visto che in questi ultimi anni grazie all'ingresso del Movimento 5 Stelle nell'agone politico si è di fatto andato a comporre un sistema tripolare.
L'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, durante la relazione in assemblea nazionale, ha spiegato di essere orientato a riproporre il Mattarellum con i dovuti correttivi perché è un sistema elettorale equilibrato che nel corso degli anni ha visto vincere sia coalizioni di centrodestra sia di centrosinistra. Secondo le prime dichiarazioni, l'idea di riproporre il vecchio Mattarellum sembra essere stata accolta abbastanza bene anche dalle opposizioni. Matteo Salvini, leader del Carroccio, ha dichiarato che sarebbe favorevole alla reintroduzione della vecchia legge elettorale "purché si vada al voto il prima possibile".