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Manovra 2024

Come farà il governo Meloni a finanziare la manovra: la prossima settimana arriva la Nadef

Dopo settimane a parlare di priorità e proposte da ogni parte, per il governo è il momento di fare i conti con la Nadef e con i fondi a disposizione per scrivere la manovra economica.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Finora abbiamo scherzato, ma è arrivato il momento della verità: la Nadef. La Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanzia dirà, con ragionevole certezza, quanti soldi avrà a disposizione il governo Meloni per scrivere la sua seconda legge di Bilancio. Dovrà essere presentata la prossima settimana. Nel frattempo, al ministero dell'Economia, la parola d'ordine è una: prudenza. Lo ripetono quasi all'unisono il ministro Giorgetti e il suo vice Leo. "La nostra preoccupazione è legata ai conti pubblici – ha spiegato oggi il viceministro a un evento del Sole24Ore – A causa dell'aumento dei tassi l'Italia avrà un'ulteriore spesa per interessi relativi ai titoli del debito pubblico per circa 15 miliardi e dobbiamo essere assolutamente prudenti".

L'appuntamento, per tutti, è fissato tra una settimana: "Un quadro chiaro lo avremo il 27 settembre – ha confermato Leo – con l'arrivo dei documenti della Nadef". Poi, il viceministro con delega al fisco ha rilanciato la sua proposta di intervenire sulle aliquote Irpef, oltre che sul cuneo fiscale. L'obiettivo del governo Meloni è portare almeno 100 euro in più in busta paga per i lavoratori dipendenti, ma il punto sono sempre le risorse.

"Quando si fa una legge bilancio ci sono sempre richieste dei partiti e dei ministri ben al di là delle reali possibilità – ha detto ieri il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti – poi però nel bilancio dello Stato a un certo punto si tira una linea e quella deve quadrare". Il titolare del Tesoro ha fatto capire bene qual è il problema: "Siccome a breve il Parlamento deve approvare il numeretto di deficit che sta sotto la linea, che poi dobbiamo anche presentare in Europa, bisogna mettere un numero che sia ragionevole e che dimostri la volontà del Paese di tornare a una politica fiscale prudente che sia compatibile con il nostro livello di debito". Prudenza, insomma. E ancora prudenza.

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