Come e quando potrebbe cambiare il coprifuoco: l’ipotesi di spostarlo avanti di almeno un’ora
Dal 26 aprile partirà quella che è stata da più parti definita come una “fase nuova”, con le riaperture graduali che riguarderanno bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri, musei e scuole. Il nuovo decreto, contenente tutte le regole e la road map della ripartenza, è atteso tra mercoledì e giovedì. In linea di massima il provvedimento è già stato annunciato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, ma devono ancora essere definiti alcuni dettagli. I temi più caldi sono quelli della scuola (che tornerà tutta in presenza in zona gialla e arancione), con il mondo dell’istruzione che sottolinea come sia quasi impossibile abolire la didattica a distanza rispettando il distanziamento, e del coprifuoco. Proprio su questo punto si gioca la partita più delicata, con la Lega che chiede di spostarlo in avanti di almeno un’ora e il governo che sembra voler rinviare questa decisione, almeno per le prossime settimane. Eppure una piccola apertura oggi è arrivata anche dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, secondo cui una riflessione sul coprifuoco alle 23 – anziché alle 22 – si può e si deve portare avanti, soprattutto in considerazione della riapertura serale dei ristoranti.
Le richieste di spostare il coprifuoco alle 23
Salvini e Meloni puntano a eliminare il coprifuoco o, quantomeno, a spostarlo più tardi di una o più ore. La Lega, probabilmente, proporrà di portarlo alle 23, se non a mezzanotte, di fatto un compromesso considerando che difficilmente verrà abolito. Al momento, però, dal governo sembra arrivare una chiusura totale, sulla scorta di quanto indicato dagli esperti: la sera resta un momento di alto rischio per gli assembramenti e, quindi, il coprifuoco non si può portare più in avanti. Una valutazione, invece, si potrebbe fare per un momento successivo, magari a giugno. Nella maggioranza solo la Lega sembra convinta di voler restringere il coprifuoco. Persino Forza Italia esprime perplessità, come dimostrato dalle parole della ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, secondo cui è giusto mantenere il coprifuoco alle 22, almeno per ora. Posizione confermata anche dalla capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini, secondo cui il coprifuoco va spostato a mezzanotte, ma non ora.
L’apertura del governo, Costa: valutazione su coprifuoco alle 23
La prima apertura da parte del governo nei confronti della richiesta della Lega, però, è già arrivata. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ai microfoni della trasmissione Buongiorno, in onda su Sky Tg24, ha sottolineato come si debba fare una riflessione sul tema per consentire alla gente di cenare al ristorante (per ora sarà consentito in zona gialla e all’aperto) senza problematiche legate all’orario. “Credo che possa essere una riflessione” da fare, ha detto Costa. “Credo che una riflessione sull’allungare di un’ora il coprifuoco – soprattutto consentendo una cena al ristorante all’aperto – possa essere approfondita. Ci vuole tanta responsabilità e consapevolezza, siamo all’inizio di un percorso”. Ma questo non vuol dire che ci sia un’apertura per spostare in avanti il coprifuoco sin da subito: “L’importante è iniziare questa fase di riapertura, ridare speranza e fiducia ai nostri cittadini”. E se “arriverà una o due settimane dopo, non credo sia questo il problema”. Lo spostamento del coprifuoco, quindi, sembra essere rinviato a maggio o a giugno.