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Come e quando cambierà il sistema a colori delle Regioni: verso l’addio a zona gialla e arancione

I colori delle Regioni potrebbero scomparire presto. La zona rossa, però, dovrebbe restare a prescindere. Domani il Consiglio dei ministri in cui il governo potrebbe decidere.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Niente più colori delle Regioni. Dopo più di un anno l'impianto messo in piedi dal governo Conte due potrebbe ufficialmente scomparire. Già domani l'esecutivo potrebbe decidere di introdurre delle novità. È atteso un Consiglio dei ministri, probabilmente nel pomeriggio, e all'ordine del giorno c'è anche la questione dei colori. Prima ci sarà la Conferenza Stato-Regioni, con i governatori che faranno un punto con i rappresentanti dell'esecutivo sulla situazione pandemica attuale. Nelle scorse settimane è arrivata forte e chiara, da parte delle Regioni, la richiesta di abolire la zona gialla e la zona arancione, lasciando sostanzialmente solo la zona bianca ed eventualmente quella rossa.

Di un aggiornamento dell'impianto a colori, in realtà, si parla da settimane. A chiederlo sono anche alcuni membri del governo, nell'ottica di una semplificazione di tutto il sistema. Il punto centrale è che, con tutti i provvedimenti che sono stati presi negli ultimi mesi, le differenze tra zona bianca, zona gialla e zona arancione sono praticamente scomparse. In zona arancione rimangono solo alcune minime restrizioni in più per chi non ha il green pass. Ad esempio vengono proibiti gli spostamenti fuori dal proprio Comune di residenza. Come vengano effettuati i controlli non è molto chiaro.

Il sistema a colori si basa su tre dati, e a seconda delle soglie che vengono superate dal bianco si passa al giallo, poi all'arancione e poi al rosso. Per cambiare colore bisogna oltrepassare tutti e tre i valori limite, altrimenti si resta nella stessa fascia. Il primo indicatore è l'incidenza, ovvero i contagi da Covid. A causa di Omicron, però, questo valore è fuori controllo da settimane. Se si guardasse solo questo praticamente tutta l'Italia sarebbe in zona rossa. Da questa estate, però, all'incidenza sono stati affiancati anche altri due indicatori, che descrivono il tasso di occupazione dei posti letto d'ospedale, in terapia intensiva e in area medica, da parte di malati Covid.

Tutto si basa sulla pressione sugli ospedali, ma va detto anche che le Regioni possono aggiornare quando vogliono il numero di posti letto disponibili, riuscendo così – come successo svariate volte negli ultimi mesi – a ridimensionare dati che sembravano molto più alti. Insomma, da un lato il sistema a colori andrebbe riadattato, dall'altro tutte le nuove misure – che si sono basate sul green pass già dalla fine dell'estate – rendono quasi indifferente l'eventuale cambio di colore. In ogni caso, qualsiasi cosa decida il governo domani, la zona rossa dovrebbe restare. Se la situazione dovesse peggiorare rapidamente, infatti, sarebbe ancora necessario il lockdown leggero per tutti i cittadini – vaccinati e non – previsto dal colore più scuro.

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