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Come è possibile che il bonus auto elettriche si sia esaurito dopo solo nove ore

In pochissime ore, gli oltre 200 milioni di euro previsti per incentivare l’acquisto di auto elettriche sono andati esauriti. Per Federcarrozzieri si tratta di un “innegabile successo della misura del governo”, ma il presidente di Federauto parla di “fenomeno anomalo”.
A cura di Luca Capponi
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La piattaforma per chiedere nuovi incentivi per l'acquisto di auto elettriche è stata aperta sul sito del ministero per il Made in Italy ieri, lunedì 3 giugno, dopo mesi di annunci, e nel giro di poche ore era già chiusa per esaurimento dei fondi. Un boom di richieste che, secondo il presidente del centro studi Promotor Gian Primo Quagliano si deve all’entità ridotta degli incentivi, "ma auspicabilmente anche ad un accresciuto interesse per questo tipo di auto". È sicuramente una novità, dal momento che in passato erano i fondi destinati alle auto termiche a venire presi d'assalto, non quelli per l'elettrico. C'è chi, come il presidente di Federauto, esprime perplessità: "Vogliamo che le amministrazioni competenti approfondiscano urgentemente questo fenomeno che riteniamo assolutamente anomalo", dichiara Massimo Artusi. L’altro problema è che dal fondo da un miliardo mancherebbero all’appello 178 milioni, al punto da dover far emanare un nuovo Dpcm.

Cosa è successo con i fondi per le auto elettriche

La piattaforma prevedeva che a chiedere il bonus fossero i concessionari, per conto dei clienti. Il portale ha avuto un boom di richieste, forse anche perché negli ultimi mesi molti avevano aspettato che si sbloccassero i fondi per poterne approfittare e avevano tenuto ‘in sospeso' l'acquisto. Va poi ricordato che il bonus 2024 incentiva anche l'acquisto di auto aziendali e dei professionisti. Negli anni precedenti, invece, le società e i professionisti erano esclusi dal provvedimento, che ammetteva solo le persone fisiche e i noleggiatori. Anche questo fattore potrebbe aver contribuito al numero altissimo di richieste per i bonus di quest'anno. Inoltre, per il  2024 sono stati stanziati molti meno fondi per le auto elettriche rispetto al passato, proprio per lo scarso successo che avevano ottenuto negli anni precedenti. Per dare un'idea, nel 2023 la campagna di incentivi per le vetture 100% a batteria aveva visto 312 milioni di euro non utilizzati, mentre nel 2022 i milioni avanzati erano stati addirittura 330.

In cosa consistono i bonus auto 2024 e a chi spettano

Gli incentivi del governo consistono in un fondo da quasi un miliardo di euro. I bonus variano in modo anche molto diverso a seconda del modello di auto nuova acquistata e del tipo di veicolo che viene rottamato. Si va infatti da uno sconto di 1.500 euro (acquisto di un’auto a motore termico e rottamazione di un veicolo Euro 4) ad altri che consentono di raggiungere il beneficio massimo pari a 13.750 euro (acquisto di un’auto elettrica, rottamazione di un vecchio veicolo Euro 2 e Isee inferiore a 30 mila euro).

Lo scopo di questo pacchetto di incentivi, elaborato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, è quello di agevolare il ricambio del parco auto circolante, agevolando la rottamazione dei mezzi più inquinanti (Euro 0, 1, 2 e 3) per favorire i veicoli a minor impatto ambientale. Gli sconti sono destinati agli acquirenti di auto elettriche, ibride plug-in e a tradizionale motore termico (ma solo entro certe soglie di emissioni di CO2). Di quel miliardo di euro, 201 milioni erano destinati agli sconti per i veicoli elettrici, ma in poche ore sono finiti. Rimangono ancora 118 milioni di euro per le ibride Plug-in (fascia 21-60 g/km) e 211 milioni di euro per le full hybrid, le ibride e i veicoli termici a basse emissioni

Il sospetto dei concessionari: "Vogliamo sapere cos'è successo"

Il fatto che queste risorse si siano esaurite così velocemente non convince il presidente della federazione dei concessionari Federauto, Massimo Artusi, che ha espresso "forti perplessità" sull'esaurimento di questi fondi: "Se, da una parte, ci si potrebbe compiacere della risposta immediata e consistente verso questo tipo di vetture – ha aggiunto Artusi – non si può non rilevare come l’esito sia diametralmente opposto alle risposte del mercato di fronte agli Ecobonus 2022 e 2023, che avevano lasciato ingenti residui proprio tra le risorse destinate a questa tipologia di veicoli, che ha sempre incontrato forti difficoltà di gradimento da parte degli acquirenti".

Per cercare di capire cosa è successo e perché, "Federauto chiede che le amministrazioni competenti approfondiscano urgentemente questo fenomeno che riteniamo assolutamente anomalo e, probabilmente, non in linea con la ratio della norma che è quella di favorire cittadini ed imprese". Al contrario, cittadini e imprese "rischiano proprio loro, gli autentici destinatari del provvedimento, di finire tagliati fuori dal beneficio per avvicinarli alla transizione green".

La denuncia: "Buco da 178 milioni di euro, servirà nuovo decreto"

È giallo, poi, su un buco di quasi 180 milioni di euro rispetto al fondo complessivo per gli ecoincentivi. La cifra precisa di ammanco sarebbe di 178,3 milioni di euro, secondo la denuncia del presidente dell'Unrae (Unione dei rappresentanti dei veicoli esteri) Michele Crisci, per il quale sarà probabilmente necessaria l'emanazione di un apposito Dpcm. Con l'ingresso di questo nuovo contributo, le richieste per i veicoli elettrici potranno aumentare ancora.

Anche Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri, ha chiesto al governo di stanziare altri fondi: "La misura varata dall'esecutivo è estremamente positiva – secondo Galli – auspico lo stanziamento di altri fondi per gli ecoincentivi, perché i dati hanno dimostrato come simili misure abbiano un impatto positivo sugli automobilisti e sulla mobilità ‘green' in Italia".

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