Come è andato l’incontro tra governo e imprese sulla manovra 2025
Dopo i sindacati, ricevuti lunedì dalla premier Meloni per discutere della manovra 2025, oggi è il turno delle imprese, convocate a Palazzo Chigi. La riunione, presieduta dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, è durata quasi quattro ore. Alla riunione hanno preso parte 33 sigle del mondo delle organizzazioni datoriali.
La legge di bilancio, per la quale sono stati depositati oltre 4.500 emendamenti, è al centro dell'incontro tra governo e Confindustria, incontro che sarebbe stato positivo. "Riunione lunga però proficua. Un buon clima. Mi sembra che su tutti i temi che sono emersi al tavolo c'è una riflessione da parte del governo. Noi abbiamo portato tanti temi, e siamo molto interessati a questa idea dell'Ires premiale sulla quale c'è apertura. Bisogna lavorare, però siamo siamo entrati fiduciosi, adesso siamo ottimisti", ha dichiarato il dg di Confindustria, Maurizio Tarquini, lasciando Palazzo Chigi dopo il tavolo sulla manovra.
Più in generale, sul testo "il giudizio lo vediamo alla fine, però mi sembra che c'è maggiore convergenza rispetto a 20 giorni fa, c'è decisamente maggiore convergenza". Durante le audizioni per la manovra, la scorsa settimana, Confindustria si era mostrata critica, esprimendo un giudizio negativo e sostenendo che la legge di bilancio "non offre risposte adeguate" ai problemi dell'economia italiana, che è "in sostanziale stallo". Ora invece alcune criticità si sarebbero smussate, come per esempio quelle emerse sul Fondo automotive, che è stato tagliato secondo il testo arrivato in Parlamento di 4,6 miliardi, proprio in un momento in cui il settore sta attraversando una profonda crisi in tutta Europa, anche a causa della concorrenza cinese sull'elettrico. "Sulla riattivazione in parte" del fondo per l'automotive "mi sembra che non ci siano dubbi. Quanto non è stato detto, vediamo alla fine", ha detto ancora il direttore generale di Confindustria Tarquini, uscendo dall'incontro.
Secondo quanto si apprende, nel corso dell'incontro il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato che saranno predisposte da subito delle misure di semplificazione per il piano Transizione 5.0, per renderne più facile l'accesso delle imprese. Urso ha, inoltre, sottolineato l'impegno del governo a rafforzare il Piano Alloggi per i lavoratori e il Fondo di garanzia per le Pmi, che nei primi nove mesi di quest'anno ha accolto oltre 173mila domande, consentendo di attivare quasi 30 miliardi di finanziamenti bancari per le Pmi.
Oggi il ministro dell'Economia Giorgetti, parlando al question time alla Camera, ha detto che cosa intende fare con le risorse del concordato preventivo biennale: anche se si deciderà solo quando ci saranno i dati definitivi, la strada è già tracciata, e cioè la priorità verrà data alla riduzione dell'Irpef (la Lega avrebbe invece voluto ampliare la flat tax).