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News sul salario minimo in Italia

Come è andato l’incontro tra Giorgia Meloni e le opposizioni sul salario minimo

Maggioranza e opposizioni sarebbero rimaste ognuna della propria idea dopo l’incontro sul salario minimo, ma la proposta di Meloni sarebbe quella di coinvolgere anche Cnel e parti sociali per arrivare a una bozza condivisa sul lavoro povero.
A cura di Annalisa Girardi
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È durato circa due ore l'incontro sul salario minimo a Palazzo Chigi, che ha visto faccia a faccia Giorgia Meloni – affiancata dai due vicepresidenti del Consiglio – con leader delle opposizioni che hanno sottoscritto la proposta di legge unitaria, Elly Schlein, Giuseppe Conte, Carlo Calenda, Riccardo Magi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, però, l'incontro non avrebbe spostato particolarmente l'asticella e le due parti sarebbero rimaste ognuna sulla propria posizione.

La presidente del Consiglio avrebbe parlato per prima, ribadendo la linea già espressa anche alcuni giorni fa: introdurre una soglia minima legale di salario potrebbe avere il paradossale effetto di abbassare molte più stipendi di quelli che alzerebbe. Giorgia Meloni avrebbe poi proposto di "provare ad avviare un percorso celere ma attento per una proposta condivisa su lavoro povero e salari bassi", coinvolgendo anche il Cnel, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro.

In particolare la leader di Fratelli d'Italia si sarebbe data 60 giorni di tempo, quelli del rinvio della discussione in Parlamento, per "coinvolgere le parti sociali" e appunto il Cnel per arrivare a una proposta basata sull'articolo 36 della Costituzione, per cui "il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa".

Da parte loro le opposizioni di Partito democratico, Movimento Cinque Stelle, Azione, Alleanza Verdi e Sinistra e +Europa, sono rimaste unite in difesa della loro proposta unitaria, che prevede di inserire una soglia minima di nove euro l'ora. Alle preoccupazioni rispetto alle contrattazioni collettive, che secondo la maggioranza verrebbero minate dalla proposta, le opposizioni avrebbero risposto chiedendo di leggere il testo depositato alla Camera e ribadendo che l'obiettivo è anche quello di rafforzare i contratti collettivi.

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Alla fine dell'incontro i leader delle opposizioni si sono riuniti tra loro per fare il punto della situazione. Riccardo Magi avrebbe quindi sottolineato come "la situazione è straniante perché è un remake tra una riunione di una commissione parlamentare e il question time delle opposizioni al governo" e "aspettare la proposta del Cnel vuol dire buttare la palla in tribuna".

Da parte della maggioranza, invece, il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti, ha dichiarato al Tg4: "Sul salario minimo la posizione del centrodestra è contraria a una retribuzione oraria fissata per legge. Il segretario del Partito democratico Schlein forse era nel Paese delle meraviglie quando il suo partito è stato al governo 8 anni degli ultimi dieci, senza fare alcunché per i poveri. Solo con il principio costituzionale della partecipazione dei lavoratori agli utili e alla gestione delle imprese facciamo crescere il valore del lavoro". 

Il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha commentato al termine dell'incontro che "la novità non è arrivata, dal momento che non c'è una proposta alternativa del governo e della maggioranza", ma che la convocazione a Chigi sia stata comunque un primo passo positivo.

"È stato un incontro interlocutorio ma il dato positivo è che nessuno ha sbattuto la porta. La proposta che ci ha fatto Meloni è di un dialogo su un intervento più ampio, dentro il quale non c'è un pregiudizio a discutere sulla proposta di salario minimo", ha detto invece Carlo Calenda.

Giuseppe Conte, da parte sua, ha sottolineato come non si sia arrivati a un punto d'incontro: "Siamo venuti con spirito costruttivo, siamo riusciti a far convergere le opposizioni su una proposta unitaria. Meloni aveva chiesto il confronto, noi ci siamo, ma non c'è stata alcuna controproposta, il governo ha chiesto di coinvolgere il Cnel, a noi sembra una palla buttata in tribuna".

È d'accordo Elly Schlein: "Il governo non ha una sua proposta, non ha le idee chiare. È rimasto sulle sue posizioni".

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