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News sul caso Daniela Santanchè

Come è andato a finire il caso Santanchè e quando ci saranno novità sulle indagini

Il caso mediatico e politico sulla ministra Santanchè si è spento nelle ultime settimane, ma le indagini continuano. In particolare, in autunno dovrebbero arrivare novità sull’inchiesta per bancarotta e falso in bilancio legata al gruppo Visibilia.
A cura di Luca Pons
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A poco meno di un mese dalla mozione di sfiducia bocciata in Senato, il caso della ministra Santanchè legato alle inchieste sulle sue aziende è gradualmente sparito dalle prime pagine dei giornali. Si è spento anche il dibattito politico, che aveva infuriato per settimane quando un'inchiesta di Report aveva mostrato degli aspetti problematici della gestione di due società, Visibilia e Ki Group. Di recente l'attenzione si è concentrata sul suicidio di Luca Ruffino, presidente di Visibilia. Una morte che, secondo quanto è stato possibile ricostruire finora con sei biglietti lasciati da Ruffino, non avrebbe comunque un collegamento con la vicenda giudiziaria della società.

Le indagini nella Procura di Milano attualmente in corso riguardano soprattutto Visibilia. Si tratta di un gruppo guidato dalla casa editrice Visibilia editore, di cui fanno parte quattro società: Visibilia digital, Visibilia editore holding, Visibilia s.r.l. e Visibilia concessionaria. Già a novembre 2022 la Procura di Milano ha avanzato una richiesta di fallimento per le quattro società, poi ritirata dopo un primo pagamento per due delle società. La richiesta era collegata a un'indagine per bancarotta fraudolenta e false comunicazioni sociali, aperta il 5 ottobre, che sarebbe stata ignota alla ministra per i primi mesi  – tanto che Santanchè ha ricevuto l'avviso di garanzia, con la notifica della proroga delle indagini, solo a metà luglio.

A seguito delle dichiarazioni di Federica Bottiglione (ex dirigente di una delle società del gruppo Visibilia, che avrebbe lavorato per alcuni mesi tra il 2020 e il 2021 senza sapere di essere stata messa in cassa integrazione), i pm milanesi Maria Gravina e Laura Pedio avrebbero poi aperto un'altra inchiesta. In questo caso il reato sarebbe di truffa aggravata ai danni dello Stato, anche se da quanto risulta non ci sarebbero persone iscritte nel registro degli indagati e quindi il fascicolo è contro ignoti.

Quando ci saranno delle novità nell'indagine su Santanchè

L'indagine aperta a ottobre dovrebbe portare degli sviluppi già nelle prossime settimane: alla conclusione del lavoro della Procura si saprà se ci saranno persone rinviate a giudizio, o se arriverà la richiesta di archiviazione. Anche sul piano politico, questo potrebbe portare a differenze importanti nel modo in cui la ministra Santanchè e tutta la maggioranza deciderà di gestire la questione.

Tuttavia, i tempi con tutta probabilità si allungheranno. Se anche le indagini si concludessero il 30 settembre, come previsto dalla proroga, ci saranno poi 20 giorni in cui la difesa ha il diritto di studiare le carte e valutare eventuali repliche. Sono 20 giorni sulla carta, ma spesso nella pratica possono diventare decisamente di più. In più, nei mesi autunnali la richiesta di fallimento per le altre due società di Visibilia potrebbe essere ritirata se sarà proposto un piano di rientro dei debiti: in questo caso salterebbe l'ipotesi di bancarotta.

Da quando la Procura farà una richiesta (archiviare o rinviare a giudizio), un giudice dovrà fissare un'udienza preliminare. Anche se questo dovesse avvenire a fine ottobre, dopo i teorici 20 giorni di tempo, a Milano solitamente servono tre o quattro mesi per passare dalla richiesta della Procura all'udienza preliminare. Si parlerebbe, quindi, di febbraio o marzo 2024.

Le altre indagini legate a Visibilia e Ki Group

Nel frattempo, restano in corso altre due inchieste che non coinvolgono direttamente la ministra Santanchè. Una è per aggiottaggio, e ruota attorno al fondo Negma, che ha base negli Emirati arabi e alle British Virgin Islands e che ha finanziato diverse società, tra cui proprio Visibilia e Ki Group. Un'altra, invece, riguarda Ki Group e il suo dissesto economico: ci sarebbe stato un buco di 8 milioni di euro risalente al 2019. A fronte di questo buco, molti fornitori non sarebbero stati pagati e alcuni dipendenti sarebbero stati licenziati, ma non avrebbero ricevuto il trattamento di fine rapporto. In questi casi, le indagini sono ancora a un punto meno avanzato rispetto alla prima su Visibilia.

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