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Come è andata davvero la storia degli alunni al comizio di Conte

Sul caso della scolaresca presente al comizio elettorale di Conte in Puglia Italia viva aveva presentato un’interpellanza. Il governo ha riposto, tramite la sottosegretaria Alessandra Sartore.
A cura di Annalisa Cangemi
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Italia viva aveva preso di mira il leader del M5s Giuseppe Conte, presentando un'interpellanza urgente al ministro dell'Istruzione, firmata dalla capogruppo Maria Elena Boschi, per denunciare la partecipazione di una scolaresca ad un'iniziativa elettorale dell'ex premier a Canosa, in Puglia, in occasione delle ultime amministrative. Secondo il partito di Matteo Renzi il leader pentastellato avrebbe "strumentalizzato dei bambini per puro fine elettorale". Il gruppo sarebbe stato accompagnato da una maestra che risultava candidata nelle liste del primo cittadino uscente Roberto Morra.

Nel testo, firmato anche dai deputati Gabriele Toccafondi e Massimo Ungaro, si legge:

"I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’istruzione, per sapere – premesso che: nel corso della recente campagna elettorale per le elezioni amministrative l’ex premier, Giuseppe Conte, si è recato in Puglia a sostegno di alcune candidature di sindaci locali. Tappa del giro elettorale anche Canosa, nella provincia di BarlettaAndria-Trani, dove era candidato Roberto Morra per la riconferma a sindaco della cittadina".

"Nella lista del candidato Morra, risulterebbe anche una maestra dell’istituto Carella, i cui piccoli alunni, secondo notizie di stampa, sarebbero stati condotti proprio nella piazza dove si teneva il comizio di chiusura dell’ex Presidente del Consiglio; nel corso del comizio finale, infatti, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte avrebbe tenuto un breve discorso sui temi dell’economia, dell’ecologia e dell’agricoltura, al termine del quale i bimbi sarebbero stati fatti salire sul palco per lanciare dei palloncini contenenti ‘pensierini contro la guerra’, un pretesto utilizzato da una delle insegnanti, collega della candidata, per giustificare la presenza dei piccoli alunni sul palco; un ultimo giorno di scuola davvero particolare, tra lo sconcerto delle mamme che ovviamente non erano state informate dell’inedita passeggiata in pieno orario scolastico".

I parlamentari di Iv chiedono quindi al ministro dell’Istruzione "se le informazioni riportate in premessa corrispondano al vero; se non ritenga, per quanto di competenza, di dover inviare un’ispezione ministeriale per verificare lo svolgimento dei fatti e individuare le responsabilità e, all’esito della stessa, quali eventuali iniziative intenda adottare con riguardo al personale scolastico che si è contraddistinto in tale inedito comportamento che ha coinvolto i piccoli alunni durante l’orario scolastico".

Sul caso si era già espresso un esponente locale del M5s: "Abbiamo già presentato diverse querele contro la ricostruzione falsa dei fatti". E anche l'insegnante candidata al consiglio comunale e additata da Iv, aveva respinto le accuse, dicendo che quel giorno era in ferie e che quindi non avrebbe potuto accompagnare i bambini durante l'uscita.

All'interpellanza ha risposto la sottosegretaria all'Economia Alessandra Sartore, intervenuta alla Camera a nome del governo, spiegando che in realtà gli alunni della scuola primaria erano effettivamente presenti tra il pubblico, ma per pura casualità, perché si sarebbero trovati nelle vicinanze del luogo del comizio durante un'uscita programmata da tempo, e sarebbero stati costretti a sostare nei pressi del palco per ripararsi dalla pioggia.

"Dalla relazione inviata dalla dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo Carella", ha sottolineato l'esponente dell'Esecutivo, risulta che l'insegnante di scuola dell'infanzia dell'istituto citata nell'interpellanza, e "presente nella lista elettorale del candidato a sindaco" Roberto Morra, "il giorno del comizio era assente dal servizio per motivi personali. Non corrisponde, quindi, al vero che la docente avrebbe condotto gli alunni nella piazza dove si teneva il comizio dell'ex presidente del Consiglio".

"Nella stessa giornata, tre classi della scuola primaria – ha aggiunto la sottosegretaria Sartore – hanno effettuato, nel corso della mattinata, un'uscita per attività connesse alla chiusura dell'anno scolastico, già precedentemente programmata (30 maggio) e per la quale i genitori degli alunni avevano sottoscritto l'autorizzazione".

"Dalla ricostruzione dei fatti risulta che, effettivamente, l'iniziativa suindicata prevedeva il passaggio degli alunni in zone adiacenti a quella dello svolgimento del comizio, ma non corrisponde al vero la presenza degli alunni sul palco". In realtà, ha specificato ancora la sottosegretaria, "i bambini si sarebbero riparati dalla pioggia improvvisa, salendo, solo per pochi minuti, sulla cassa armonica posta alle spalle del comizio, per essere accompagnati, successivamente, dalle rispettive docenti in corso San Sabino, dove hanno effettuato il lancio di palloncini, già da tempo organizzato, con messaggi di pace".

"Inoltre, dal confronto tenutosi tra la dirigente scolastica e le docenti coinvolte, è emerso che queste ultime non erano a conoscenza dell'evento elettorale, il che esclude qualsiasi collegamento con l'uscita programmata. L'Ufficio scolastico regionale ha concluso che quanto segnalato – ha infine affermato Sartore – è il frutto di casuali coincidenze, non essendo attribuibili alle docenti, indirettamente e involontariamente coinvolte, alcuna intenzione di far partecipare gli alunni a un comizio elettorale".

Ma Italia viva intende approfondire ancora la vicenda, e sui suoi profili social definisce "semplicemente surreale" la versione dei fatti fornita dalla sottosegretaria dem. "Una risposta assolutamente ridicola", ha replicato il deputato di Italia viva Massimo Ungaro. "Sarebbe stato molto più serio, da parte del Governo, dire che non c'erano elementi sufficienti per rispondere e prendere più tempo, perché non è assolutamente possibile che queste istanze insieme siano solo frutto di coincidenze. Questo è assolutamente impossibile. La verità è che qui c'è stata una strumentalizzazione bieca di bambini minorenni, di alunni di elementari, a fini politici, e nessuno si vuole assumere la propria responsabilità". 

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