Come ci si può candidare al Consiglio di amministrazione della Rai
Il ruolo di consigliere di amministrazione della Rai, sulla carta, è alla portata di tutti o quasi. Sul sito della Camera e del Senato sono stati pubblicati i bandi per candidarsi, che indicano le procedure da seguire come per qualsiasi altro posto pubblico, mandando la propria candidatura entro il 20 aprile. La differenza è che si parla di un ruolo decisamente di peso: i membri del Cda Rai sono sette in tutto, quattro vengono eletti dal Parlamento (due dalla Camera e due dal Senato), due sono nominati dal governo e uno è scelto dai dipendenti. Il bando, in questo caso, riguarda le candidature per i quattro posti che saranno assegnati dai parlamentari.
Come fare domanda per diventare consigliere Rai, e quanto è la retribuzione
Chi intende candidarsi dovrà semplicemente inviare una mail tramite Pec all'indirizzo apposito (cdarai2024@certcamera.it per Montecitorio, e cdarai2024@pec.senato.it per Palazzo Madama) entro la scadenza, fissata al 20 aprile 2024. Il posto è sicuramente allettante: i consiglieri ricevono un compenso da 66mila euro lordi all'anno, per tre anni, e possono eventualmente essere rieletti una volta sola. Se sono lavoratori dipendenti, in quel periodo possono chiedere di essere messi in aspettativa.
I requisiti necessari
Alla Pec bisognerà allegare una copia di un documento d'identità e altri due documenti, che sulla carta saranno cruciali per selezionare le candidature valide. Il primo è un curriculum vitae "dettagliato", che dimostri che la persona ha i seguenti requisiti:
- non ha conflitti di interesse o di titolarità di cariche in società concorrenti;
- è un magistrato, anche a riposo, della Corte di Cassazione o del Consiglio di Stato, oppure è un professore ordinario di università in materie giuridiche, o un avvocato con venti anni d'esercizio alle spalle;
- in mancanza del requisito precedente, comunque, si possono candidare tutte le "persone di riconosciuta onorabilità, prestigio e competenza professionale e di notoria indipendenza di comportamenti", che si sono distinte in "attività economiche, scientifiche, giuridiche, della cultura umanistica o della comunicazione sociale" con "significative esperienze manageriali".
Il secondo documento, invece, è una dichiarazione firmata in cui si attesta che non si hanno i requisiti di ineleggibilità o di decadenza. Bisogna quindi dichiarare di:
- non ricoprire la carica di ministro, viceministro o sottosegretario di Stato, e non averla ricoperta negli ultimi dodici mesi
- non avere la carica di sindaco (per i Comuni sopra i 20mila abitanti), né di presidente di provincia o di consigliere regionale;
- non aver subito un'interdizione dai pubblici uffici, che sia perpetua o temporanea, anche per misure giudiziarie preventive;
- non aver ricevuto una condanna definitiva per delitto contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica, contro il patrimonio, contro l'ordine pubblico, contro l'economia pubblica o per un delitto in materia tributaria, né per gli illeciti societari previsti dal codice civile (come la corruzione tra privati, l'aggiotaggio, le false comunicazioni sociali), né per qualunque delitto non colposo se la pena è superiore a due anni.