Come cambieranno gli stipendi dal 2024 e quali sono le misure sul lavoro previste in Manovra
Nella manovra per il 2024 il governo Meloni ha inserito vari interventi che influiranno sugli stipendi e le buste paga dei lavoratori: il testo definitivo prevede misure come il taglio del cuneo fiscale, detassazione del premio di produttività e innalzamento della soglia del fringe benefit. In più, insieme alla manovra viene approvata anche la riforma dell'Irpef per il 2024, che favorirà tutti coloro che guadagnano più di 15mila euro, e in particolare chi si trova nella fascia tra 28mila e 50mila euro. La legge di bilancio 2024 è stata approvata dalla commissione Bilancio del Senato, e nei prossimi giorni arriverà all'Aula di Palazzo Madama: l'approvazione definitiva da parte della Camera dovrebbe arrivare nella settimana tra Natale e Capodanno.
Taglio del cuneo fiscale per tutto il 2024
Anche per il 2024, e solo per l'anno prossimo, il governo Meloni ha prorogato il taglio del cuneo fiscale. La norma fa sì che i contributi da versare (che normalmente sono sottratti alla busta paga) vengano ridotti per alcune fasce di lavoratori: chi prende fino a 25mila euro ha una riduzione di 7 punti, chi prende fino a 35mila euro ha una riduzione di 6 punti.
Concretamente, i lavoratori dipendenti non vedranno alcun cambiamento. Infatti, questo taglio è in vigore già da luglio, e per l'anno prossimo sarà solo confermato nella stessa misura. Ciò significa che se invece il taglio del cuneo non fosse stato confermato, lo stipendio netto in busta paga sarebbe calato in media di 98 euro lordi al mese. Dato che il taglio è stato prorogato solo per un anno, alla fine del 2024 si dovranno trovare nuovi soldi per poterlo eventualmente confermare: per un anno il costo stimato è di circa 10 miliardi di euro.
La riforma dell'Irpef 2024 e chi ci guadagna
Insieme alla legge di bilancio è stato anche varato il decreto legislativo che mette in atto un aspetto della riforma fiscale: le nuove aliquote Irpef per il 2024. L'anno prossimo, per la durata di un anno, le aliquote dell'imposta sul reddito scenderanno a tre invece di quattro.
La percentuale da versare resterà identica per quasi tutte le fasce, con l'eccezione di coloro che guadagnano tra i 15mila e i 28mila euro all'anno: per loro, l'aliquota scenderà dal 25% al 23%, e di conseguenza anche tutti coloro che hanno un reddito superiore ci guadagneranno. Chi prende meno di 15mila euro all'anno non avrà nessun beneficio da questa riforma. Chi si trova nella fascia di reddito tra i 15mila e i 28mila euro avrà un beneficio crescente, fino ad arrivare a 260 euro all'anno (il risparmio massimo). Anche coloro che si trovano in fasce superiori nel 2024 risparmieranno 260 euro di Irpef.
Al di sopra dei 50mila euro di reddito, però, questo beneficio sarà ‘cancellato': infatti, dalle detrazioni fiscali che si possono richiedere ogni anno (sconti sulle tasse legati alle spese mediche, ad esempio) verranno sottratti 260 euro. Così si risparmieranno 260 euro per l'aliquota Irpef più bassa, ma dall'altra parte se ne verseranno 260 in più perché esclusi dalle detrazioni.
Premi di produttività e fringe benefit
Altri interventi contenuti nella legge di bilancio riguardano i premi di produttività aziendali. In particolare, viene confermata la tassazione ridotta (5%) per i premi di fine anno che arrivano fino a 3mila euro. Questo però vale solo per i lavoratori che hanno un reddito fino a 80mila euro.
Infine, per il 2024 cambiano anche le norme sul fringe benefit. I benefici aziendali, che possono essere versati o meno a seconda delle scelte del datore di lavoro, saranno detassati del tutto con delle soglie più alte di quelli attuali. Si potrà andare fino a 2mila euro all'anno per i lavoratori che hanno figli, e fino a mille euro all'anno per gli altri dipendenti.