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Come cambierà l’Rc auto: possibili rincari del 40% al Nord e diminuzioni del 65% al Sud

Il governo promette, attraverso il decreto semplificazione, una Rc auto più equa, con meno differenze tra le varie zone d’Italia. Resta da capire come arrivare a questo risultato: le due ipotesi, al momento, sono quella di una tariffa unica nazionale o una semplice attenuazione delle differenze. Il rischio è un netto aumento delle tariffe al Nord e un decremento sostanziale al Sud.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dobbiamo abbassare le tariffe dell’Rc auto, in alcune zone d’Italia sono indecenti”, dice Luigi Di Maio. È stata introdotta una “Rc auto più equa”, annuncia il governo dopo l’approvazione del decreto ‘taglia-scartoffie’. Ma ciò che non è chiaro è la sostanza dei fatti: come si vuole riequilibrare le tariffe assicurative su tutto il territorio? Nel comunicato emanato al termine del Consiglio dei ministri si legge che il decreto semplificazione prevede una “Rc auto equa sul territorio. Per realizzare una Rc auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio, si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro”. Parole che lasciano libera l’interpretazione. L’obiettivo sembra chiaramente quello di abbassare le tariffe al Sud, dove sono decisamente più alte. Ma non si capisce attraverso quale sistema.

La tariffa unica

La prima opzione in campo è quella della tariffa unica. Ovvero, una tariffa che sia uguale in tutto il territorio nazionale, senza differenze tra le varie zone, come avviene oggi. Chiaramente questo sistema andrebbe a vantaggio degli automobilisti che guidano nelle zone in cui il tasso di incidenti è maggiore e, allo stesso tempo, è superiore anche il numero di truffe alle assicurazioni. L’ipotesi potrebbe essere quella, per esempio, di una tariffa per la prima classe unica per tutto il territorio nazionale. In linea di massima, questo vorrebbe dire che le tariffe potrebbero aumentare al Nord e diminuire nel Mezzogiorno.

Il Sole 24 Ore cita alcune stime realizzate dalle compagnie assicurative, secondo cui il rincaro può arrivare fino al 40% al Nord, in particolare nella provincia di Bolzano. Al contrario, si potrebbe andare incontro a una discesa delle tariffe addirittura del 65% a Napoli. In altri capoluoghi di provincia del Nord si registrerebbero forti aumenti: +35% ad Aosta, +28% a Vicenza, +25% a Trento. In altri capoluoghi del Centro-Nord la situazione sarebbe ben diversa, con un calo delle tariffe del 42% a Massa Carrara e del 37% a Pistoia. Ma ancora più alte sono le diminuzioni in alcune province del Sud Italia, come nel caso di Salerno (-44%).

Per arrivare a tariffe uguali in tutte le zone, quindi, le compagnie assicurative dovrebbero aumentare i prezzi al Nord, facendoli scendere al Sud, dove gli indicatori di rischio sono maggiori. C’è poi un’altra questione inserita nella legge di bilancio, l’incremento della pressione fiscale per le assicurazioni, che potrebbe incidere per un miliardo di euro in tutto il settore. Ieri il presidente delle Generali, Gabriele Galateri di Genola, avvertiva: “Bisogna fare molta attenzione a trattare questi argomenti con la dovuta attenzione perché siamo una delle travi portanti del sistema nazionale”.

Gli sconti con la scatola nera

L’altra possibilità oltre alla tariffa unica viene invece riportata dal Corriere della Sera: si potrebbe optare per una attenuazione delle differenze territoriali. Magari con sconti maggiori per chi decidere di applicare la scatola nera che permette di registrare le attività del veicolo e le abitudini di guida dell’assicurato. L’idea potrebbe essere quella di applicare sconti maggiori agli assicurati che si trovano in province più rischiose nel caso in cui non abbiano incidenti. Al contrario, sarebbero inferiori i premi per coloro i quali vivono in province virtuose, da questo punto di vista. Si baserebbe, quindi, anche questo meccanismo sul sistema premiale già in vigore.

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