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Manovra 2025

Come cambierà il bonus nido nel 2025 e di che importi parliamo

Con la manovra 2025 cambia il bonus per la frequenza degli asili nido, riservato alle famiglie con bambini fino a tre anni. Vediamo cosa cambia dal prossimo anno.
A cura di Annalisa Cangemi
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Immagine di repertorio
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Con la manovra 2025, approvata venerdì scorso alla Camera e arrivata ieri al Senato, per avere l'approvazione definitiva il 28 dicembre, cambia il bonus per gli asili nido, riservato alle famiglie con bambini fino a tre anni. Il bonus, che è stato rafforzato, consente di ricevere un aiuto per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati o per forme di assistenza domiciliare per i bambini con gravi patologie.

Nel pacchetto per la famiglia, contenuto nella legge di Bilancio, per il prossimo anno sono confermate e potenziate le misure sui congedi parentali all'80%, che passano da due a tre mesi, ed è stata introdotta anche una ‘Carta per i nuovi nati' che riconosce 1.000 euro ai genitori con Isee entro i 40mila euro. Inoltre dal prossimo anno, nel computo delle detrazioni fiscali si terrà conto del numero dei familiari a carico: più numerosi sono i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali. Prevista anche l'esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell'Isee, rendendo dunque il bonus nido più accessibile per alcune famiglie.

Come funziona il Bonus nido con le novità nella manovra 2025

Il bonus nido viene erogato dall'Inps come rimborso della spesa sostenuta, e per il prossimo anno viene innalzato a 3600 euro per tutti quelli che hanno un Isee sotto i 40mila euro. Dal 2025 infatti viene meno un paletto che fino ad ora aveva limitato l'accesso al contributo: non è più necessario, infatti, avere un altro figlio di età inferiore ai 10 anni per ottenere il bonus.

Per ottenere l'importo massimo di 3600 euro bisogna avere quindi:

  • figlio di età inferiore a tre anni
  • un valore Isee fino a 40mila euro

Il richiedente, cioè il genitore che fa domanda e che paga la retta, deve avere:

  • residenza in Italia
  • cittadinanza italiana o Ue (oppure permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, status di rifugiato o protezione sussidiaria)

Se le rette vengono pagate alternativamente dai genitori, ciascuno può presentare la domanda per le mensilità corrisposte. Gli importi rispetto all'anno ancora in corso sono cambiati e la platea si è allargata. Infatti nel 2024 l'importo massimo di 3.600 euro era destinato ai nuovi nati dal gennaio 2024, e il contributo per tutti gli altri era meno generoso:

  • 3mila euro annui (270 euro al mese) per chi aveva un Isee minorenni fino a 25mila euro;
  • 2.500 euro annui (227 euro al mese) con Isee da 25mila a 40mila euro;
  • 1.500 euro (136 euro mensili) oltre tale soglia o senza Isee.

Nel 2024, se si presentava successivamente un Isee minorenni valido, a partire dalla data di presentazione veniva corrisposto l’importo maggiorato in base ai requisiti di reddito. C'è tempo fino al 31 dicembre per presentare la domanda del bonus relativo al 2024. Nella domanda possono essere indicate le mensilità relative a periodi di frequenza compresi tra gennaio e dicembre 2024, fino a un massimo di 11 mensilità.

Dal 2025 cambia tutto. Come dicevamo, è stato cancellata la precondizione di un figlio minore a carico di 10 anni: significa che dal 2025 tutte le famiglie con un Isee fino a 40mila euro, indistintamente, potranno beneficiare del bonus per i nuovi nati.

Gli importi dunque variano in base alla fascia di reddito familiare:

  • alle famiglie con un Isee fino a 25mila euro contributo di 3.600 euro all'anno (pari a circa 327 euro al mese).
  • alle famiglie con un Isee tra 25mila e 40mila un contributo di 3.600 euro annui
  • alle famiglie con un Isee superiore ai 40mila un contributo di 1.500 euro l’anno (circa 136 euro al mese)
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