Come cambiano le pensioni con gli emendamenti del governo alla manovra
Le pensioni, alla fine, cambiano di nuovo. La modifica sarà minima, riguarderà una categoria ben specifica e arriverà tramite uno degli emendamenti che il governo presenterà nelle prossime ore in Senato. Da settimane la manovra è ferma in commissione e il suo approdo in Aula dovrebbe essere fissato per il 18 dicembre, con tempi molto più contingentati di quanto previsto per il passaggio alla Camera. Il motivo del ritardo è proprio la presenza di questi emendamenti del governo, tra cui uno – il più discusso in queste settimane – interverrà sulle pensioni del personale sanitario, che ha appena concluso uno sciopero nazionale di una giornata intera.
La polemica è scoppiata ormai settimane fa, quando si è saputo che il governo – all'articolo 33 della manovra – prevedeva il taglio delle aliquote di rendimento delle anzianità acquisite al 31 dicembre 1995 per gli iscritti ad alcune ex casse previdenziali confluite negli anni in Inps e amministrate dal Mef: Cpdel (enti locali), Cps (sanitari), Cpi (insegnanti) e Cpug (ufficiali giudiziari). Per queste quattro categorie, il taglio causerebbe un notevole ribasso dell'assegno pensionistico. Ovviamente per chi ha cominciato ad accumulare i contributi prima del '95. Si è discusso a lungo, perciò, se intervenire nuovamente, soprattutto perché – visti i tempi di entrata in vigore della riforma – questo tipo di provvedimento diventerebbe un incentivo ad andare in pensione prima possibile, con un danno enorme nel comparto sanitario.
Il governo ha deciso di intervenire e presentare un emendamento ad hoc, di cui non sono ancora chiari i contorni: per le pensioni di vecchiaia non dovrebbero esserci tagli di alcun tipo, almeno per l'ex cassa sanitari (e quindi medici e infermieri). Non si sa ancora se saranno comprese anche le altre categorie – e quindi insegnanti, ufficiali giudiziari e dipendenti degli enti locali – mentre per chi va in pensione anticipata resteranno le penalizzazioni. Secondo quanto spiegato dal ministro della Salute Schillaci, anche coloro che hanno maturato requisiti per l'assegno di anzianità entro l'entrata in vigore della legge di Bilancio 2024 saranno salvaguardati. Mentre per tutti gli altri la nuova norma verrà applicata "in forma ridotta e gradualmente". Per sapere esattamente quale sarà il destino di queste categorie di futuri pensionati, però, bisognerà aspettare il testo dell'emendamento.