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Manovra 2025

Come cambiano gli stipendi nel 2025, le novità su tasse e detrazioni in busta paga

La legge di Bilancio 2025 conferma l’Irpef a tre aliquote e introduce modifiche alle detrazioni fiscali, favorendo i redditi medio-bassi – con una conferma, in forma diversa, del taglio del cuneo fiscale – e penalizzando chi guadagna oltre 75mila euro. Ecco che effetto avrà questo sugli stipendi dei lavoratori dipendenti.
A cura di Francesca Moriero
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La recente Legge di Bilancio approvata dal Senato il 28 dicembre scorso, ha confermato alcune misure già in vigore, e ha introdotto anche delle novità che potrebbero influire sulle buste paga. Con la Manovra 2025, la situazione degli stipendi nel 2025 si preannuncia significativa per alcune categorie di lavoratori: prevede infatti benefici principalmente per i redditi bassi, grazie a bonus e detrazioni strutturali, mentre per i redditi medio-alti (oltre i 50mila euro) non ci sono vantaggi significativi. I redditi più alti, sopra i 75mila euro, subiscono invece un peggioramento per via delle nuove limitazioni sulle spese detraibili.

Come cambia l'Irpef a tre aliquote

La legge di Bilancio 2025 ha consolidato la struttura dell’Irpef a tre aliquote, già introdotta nel 2024. Le percentuali restano invariate:

  • 23% per i redditi fino a 28mila euro;
  • 35% per i redditi tra 28.001 e 50mila euro;
  • 40% per i redditi superiori a 50.001 euro.

Questa impostazione deriva dall’accorpamento dei primi due scaglioni fiscali, effettuato nel 2024. Sebbene il governo avesse promesso ulteriori riduzioni per il secondo scaglione, il mancato incasso del Concordato biennale per gli autonomi ha reso impossibile l’abbassamento dell’aliquota dal 35% al 33%.

Modifiche alle detrazioni: tutti i vantaggi e gli svantaggi

Le aliquote restano dunque invariate, a cambiare tuttavia sono le detrazioni fiscali, con effetti diversi a seconda del livello di reddito. Per i redditi fino a 20mila euro, vengono introdotte nuove detrazioni calcolate su aliquote progressive:

  • 7,1% per redditi fino a 8.500 euro;
  • 5,3% per redditi tra 8.501 e 15mila euro;
  • 4,8% per redditi tra 15.001 e 20mila euro.

In aggiunta, i lavoratori dipendenti con redditi fino a 15mila euro vedono la detrazione standard aumentata da 1.880 euro a 1.955 euro, ampliando la cosiddetta “no tax area” fino a 8.500 euro.

  • Per chi guadagna tra 20.001 e 32mila euro, è prevista una detrazione fissa di mille euro.
  • Per i redditi compresi tra 32.001 e 40mila euro, la detrazione si riduce progressivamente in base a una formula matematica. (Ad esempio: con un reddito di 36mila euro, la detrazione è 500 euro; con 38mila euro, scende a 250 euro).

Stretta sulle detrazioni per redditi alti

Per i redditi superiori a 75mila euro, vengono introdotti tetti massimi alle spese detraibili (escluse quelle sanitarie). La soglia di detrazione varia in base al reddito e al numero di componenti del nucleo familiare:

  • 14mila euro per redditi oltre 75mila euro;
  • 8mila euro per redditi sopra 100mila euro.

Questi importi vengono poi moltiplicati per un coefficiente familiare:

  • 0,50 senza figli;
  • 0,70 con un figlio;
  • 0,85 con due figli;
  • 1 con più di due figli o uno con disabilità.

Simulazioni sull’Irpef 2025

Come influiranno tutti questi cambiamenti sulle tasse nette pagate da lavoratori dipendenti con diversi livelli di reddito:

  • Per chi ha un reddito di 15mila euro, l'imposta lorda è pari a 3.450 euro, la detrazione fissa è pari a 1.955 euro + bonus 5,3% (795 euro) e l'imposta netta è di 700 euro.
  • Per chi ha un reddito di 25mila euro, l'imposta lorda è pari a 5.750 euro con una detrazione fissa di mille euro e un'imposta netta pari a 4.750 euro.
  • Per chi ha un reddito di 35mila euro, l'imposta lorda è di 8.890 euro, con una detrazione progressiva pari a 625 euro e un'imposta netta di 8.265 euro.
  • Per chi ha un reddito di 50mila euro, l'imposta lorda è di 14.140 euro, con nessuna detrazione e un'imposta netta pari a 14.140 euro.
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