Come cambia l’assegno unico per le famiglie con la manovra di bilancio del governo Meloni
La manovra di bilancio del governo Meloni, approvata ieri sera dal Consiglio dei ministri, in combinato con un decreto fiscale, contiene misure per 35 miliardi di euro.
Nel documento vengono destinati due terzi delle risorse agli interventi a sostegno delle famiglie e delle imprese per contrastare il caro bollette e l'aumento dell'inflazione. Altre risorse vengono stanziate la riduzione del cuneo fiscale e dell'Iva (dal 10 al 5%) su alcuni prodotti per l'infanzia e per l'igiene intima femminile, ma anche per la modifica dell'assegno unico per le famiglie (l'importo dell'assegno aumenterà dal 1 gennaio 2023) e la conferma dell'assegno per i disabili.
"L'assegno unico viene aumentato del 50% per tutti per il primo anno di vita del bambino, e per tre anni per famiglie che hanno tre figli o più figli", ha spiegato Giorgia Meloni in conferenza stampa questa mattina, presentando la legge di bilancio. Per la misura sono stati stanziati 610 milioni di euro. In pratica ci sarà una maggiorazione del 50% per il primo anno di durata dell'assegno, e un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli, che avrà una durata di tre anni. Il testo approvato in Consiglio dei ministri ora dovrà passare al vaglio delle Camere, che potranno apportare ulteriori modifiche.
Al momento l'importo dell'assegno va da un minimo di 50 euro al mese a un massimo di 175 euro per ogni figlio minorenne a carico. Per la fascia tra i 18 e i 21 anni l'importo va invece da un minimo di 25 euro a un massimo di 85 euro euro al mese. Il calcolo viene fatto in base all'ISEE e all’età dei bambini, tranne che per i figli disabili per i quali non vi sono limiti di età.
Sono previste poi delle maggiorazioni: in particolare per ciascun figlio dal terzo in poi l'aiuto viene aumentato di una quota che va da 15 euro, per redditi superiori a 40mila euro, a 85 euro, per redditi fino a 15mila. Poi per le famiglie con 4 o più figli a carico viene erogata anche maggiorazione forfettaria di 100 euro.
Le altre misure previste in manovra
Per le famiglie più fragili c'è anche il rafforzamento del meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro. Viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una ‘Carta Risparmio Spesa' per redditi bassi fino a 15mila euro, gestita dai comuni e volta all'acquisto di beni di prima necessità. Si tratta di una sorta di "buoni spesa" da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all'iniziativa con un'ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari.
Previste anche agevolazioni sulle assunzioni a tempo indeterminato per donne under 36 e per i beneficiari del Reddito di cittadinanza, e anche per la conferma per il 2023 delle agevolazioni per l'acquisto della prima casa per i giovani under 36. Le coperture per il finanziamento di questi provvedimenti si ricavano anche dal taglio progressivo del Reddito di cittadinanza, che per gli occupabili si riduce a 8 mensilità nel 2023, per poi essere totalmente riformato dal 1 gennaio 2024.
La prima Finanziaria del Governo Meloni "è una manovra fatta nel giro di poco più di tre settimane. C'è stato un grande lavoro di attenzione per le famiglie e le persone più fragili e in difficoltà. Siamo in un momento socioeconomico molto difficile, dove la maggior parte delle risorse, soprattutto quelle dello scostamento, sono state utilizzate per il caro bollette, per contenere i costi, sempre rivolgendoci verso le famiglie più in difficoltà. Lo considero un ottimo punto di partenza, un ottimo lavoro in un momento difficile", ha commentato la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, a margine del Forum Risk management, che si è aperto oggi ad Arezzo.
"Per la disabilità – ha proseguito – abbiamo ribadito e reso strutturale le risorse per i nuclei con persone con disabilità nell'assegno unico familiare, e poi un piccolo, ma grande, aspetto è quello di rivolgersi ai contesti più degradati delle periferie delle grandi città, dove spesso le persone con disabilità e le loro famiglie vivono isolate in contesto di cui si parla per degrado, droga, violenza, spaccio ma non degli aspetti virtuosi, come alcune piccole associazioni che riescono a portare un aiuto concreto. Non è il fulcro della Manovra, ma sono orgogliosa di poter dire che quel pezzettino lo possiamo mettere a disposizione di quelle fasce più deboli in contesti più difficili".