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Come cambia l’assegno unico dal 2024 e chi avrà diritto a 200 euro al mese

L’assegno unico verrà adeguato al costo della vita a partire dal primo gennaio 2024: il tasso di rivalutazione sarà del 5,4% – come per le pensioni – e per chi percepisce l’importo più alto l’aiuto sfiorerà i 200 euro al mese.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Dal primo gennaio 2024, scatta la rivalutazione anche per l'assegno unico per i figli. L'aiuto economico per i genitori, che coinvolge cinque milioni e mezzo di famiglie, subirà un aggiustamento per via dell'inflazione in continua crescita. Già lo scorso anno gli importi sono stati ritoccati all'insù, sia per ciò che riguarda l'assegno vero e proprio che per le fasce d'accesso, ma anche quest'anno arriverà l'adeguamento. Nel 2023, la percentuale della rivalutazione era stata dell'8,1%, visto anche l'alto tasso di di inflazione nel 2022. Nel 2024, secondo le prime stime diffuse dal Sole24Ore, ci si dovrebbe aggirare intorno al 5,4%, lo stesso indice già ufficializzato dal ministero dell'Economia per le pensioni.

L'indice di adeguamento all'inflazione verrà applicato della rivalutazione di ogni assegno, a prescindere dall'importo. Naturalmente il margine sarà maggiore per gli percepisce un assegno più alto. Al momento, per ogni figlio, si va da un minimo mensile di 54 euro a un massimo di 189 euro. Escludendo, ovviamente, la maggiorazione del 50% che scatta per le famiglie numerose (più di tre figli) o per quelle che hanno bambini con meno di un anno di vita.

L'importo base dipende dalla fascia di reddito Isee in cui ci si trova, che varierà a sua volta sulla base dell'indice di adeguamento. In origine, per ottenere l'importo più alto non bisognava superare i 15.000 euro l'anno, poi sono diventati 16.215 e, dal prossimo anno, dovrebbero toccare i 17.090. La soglia minima da non superare per percepire un assegno completo, perciò, si sta alzando gradualmente, seguendo la spinta dell'inflazione. Dall'altro lato, invece, si alza anche quella massima, oltre la quale l'assegno smette di ridursi: l'anno prossimo arriverà a 45.575 euro (dai 40.000 iniziali). Per quanto riguarda gli importi, invece, ci sarà un ritocco verso l'alto: il contributo massimo – per chi è sotto la soglia minima di Isee – passerà da 189 euro a 199 euro. Per chi è oltre il tetto massimo di Isee, invece, si passerà dai 54 euro mensili attuali a 57 euro.

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