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Elezioni europee 2024

Come cambia la situazione processuale di Ilaria Salis ora che è stata eletta europarlamentare

“Ilaria Salis da stasera è un’euro parlamentare”. Lo ha affermato il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, forte del risultato elettorale dell’Allenza Verdi e Sinistra, che ha superato abbondantemente il 4%. Per l’insegnante detenuta in Ungheria scatterà quindi l’immunità parlamentare e sarà scarcerata. Ma le accuse a suo carico rimangono e l’attivista rimarrà ai domiciliari fino alla proclamazione ufficiale della sua elezione.
A cura di Luca Capponi
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"Questo non è che l'inizio. Ci hanno accusato di candidature a fini strumentali, possiamo dire che abbiamo fatto bene: Ilaria Salis da stasera è un'euro parlamentare, un risultato importante". Con queste parole il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, ha annunciato l'ingresso in Europarlamento della maestra detenuta a Budapest, prima di commentare così il risultato di Alleanza Verdi e Sinistra. "Avevamo detto che saremmo stati la sorpresa di queste elezioni, ma questi risultati sono migliori anche delle nostre più rosee aspettative". Secondo le proiezioni di SWG, Avs avrebbe ottenuto il 6,8% dei voti.

Grazie a questo risultato, Ilaria Salis ottiene l'immunità parlamentare e quindi potrebbe uscire dal carcere. Le accuse a suo carico, però, rimarrebbero intatte e quindi il processo non finirebbe in automatico. C'è inoltre da capire quale sarà la reazione del governo ungherese e dei giudici del paese magiaro alla possibile scarcerazione di una persona detenuta, che è accusata di aver partecipato all’aggressione di due neonazisti. Vediamo come cambierà nel concreto la situazione giudiziaria di Ilaria Salis dopo queste elezioni. L'attivista rimarrà ai domiciliari fino alla proclamazione ufficiale della sua elezione. A quel punto il tribunale dovrà ratificare la scarcerazione, ma non si esclude che il governo ungherese possa successivamente chiedere la revoca della misura.

Come cambia la situazione di Ilaria Salis ora che è stata eletta al Parlamento europeo

Alleanza Verdi e Sinistra è data al 6,8% secondo le proiezioni. Il superamento della soglia di sbarramento del 4% non sembra quindi essere in discussione. Questo fa sì che Ilaria Salis, che era la capolista di Avs al Nord-ovest e candidata anche nelle Isole, sia quasi certa di essere eletta al prossimo Parlamento europeo. La conferma è arrivata direttamente dal segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Ilaria Salis sta attendendo ai domiciliari l'esito della sua vicenda giudiziaria: è accusata di aver aggredito dei militanti neonazisti ungheresi e la Procura magiara ha chiesto per lei undici anni di carcere.

Una volta che la sua elezione sarà ufficiale, Salis acquisirebbe l'immunità parlamentare e potrebbe uscire dal carcere. I parlamentari europei, infatti, non possono essere privati della libertà, a meno di non essere colti in flagranza di reato. Le accuse a suo carico, però, rimarrebbero. La procura ungherese quindi potrebbe chiedere al Parlamento europeo l'autorizzazione a procedere per far ripartire il processo. In questo caso l'analisi della situazione giudiziaria di Ilaria Salis spetterebbe a una commissione parlamentare e sarebbe poi votata dal Parlamento. Gli eurodeputati potrebbero decidere di garantire la totale immunità, e quindi sospendere anche il processo, negare l'immunità oppure riconoscerla solo parzialmente. In questo caso il procedimento continuerebbe comunque a Budapest, ma Salis potrebbe partecipare alle udienze senza essere detenuta in via preventiva.

I casi precedenti: da Enzo Tortora a Oriol Junqueras

La vicenda di Ilaria Salis ha almeno due illustri precedenti. Il primo riguarda il professore Toni Negri, detenuto in attesa di giudizio (accusato di terrorismo) e messo in lista dai radicali. Ma non per l'Europarlamento, bensì per la Camera dei deputati. Una volta eletto Toni Negri ne approfittò per uscire di galera e fuggire in Francia. Non entrò mai a Montecitorio, temendo che gli altri parlamentari potessero revocargli l'immunità. L'anno dopo, invece, nel 1984, il conduttore televisivo Enzo Tortora, allora agli arresti domiciliari per spaccio di stupefacenti (risulterà poi totalmente innocente), venne candidato al Parlamento europeo dal Partito radicale. Una volta eletto, Tortora fu liberato e acquisì l'immunità parlamentare. Voleva però dimostrare la sua innocenza: per questo chiese all'assemblea di Strasburgo di ammettere l'autorizzazione a procedere. Fu condannato in primo grado, ma poi assolto in appello.

C'è poi un precedente recente, però, che non fa ben sperare chi auspica la scarcerazione di Ilaria Salis. Il caso riguarda l'eurodeputato catalano Oriol Junqueras. Nel 2019 i giudici spagnoli gli negarono la scarcerazione. La Corte di giustizia europea intervenne, ricordando che "l’immunità comporta la revoca della misura di custodia cautelare imposta alla persona interessata". Poco dopo, in ogni caso, arrivò la condanna definitiva e la conseguente decadenza del seggio. Nel novembre scorso invece, l’ex ministro polacco Wlodzimierz Karpinski, detenuto per corruzione e candidato non eletto a Strasburgo nel 2019, è subentrato a un deputato dimissionario e per questo i giudici polacchi l’hanno liberato. Quest'ultima decisione è la stessa che Ilaria Salis e tutta Avs si augurano che prendano anche i giudici ungheresi.

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