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Covid 19

Come cambia la scuola: dai test sierologici all’obbligo di mascherina, tutte le nuove regole

Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato sul suo sito le Faq per il ritorno a scuola: 29 domande e risposte per la ripresa dell’attività didattica in presenza, per chiarire tutti i dubbi di docenti, studenti e famiglie. Il 14 settembre è la data indicata dall’ordinanza della ministra Azzolina per l’avvio dell’anno scolastico 2020/2021.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministero dell'Istruzione ha pubblicato sul suo sito le ‘Faq' per il rientro in classe in presenza, e per l'avvio dell'anno scolastico 2020/2021, dopo la lunga chiusura iniziata lo scorso marzo, poco prima del lockdown nazionale. Le precisazioni del ministero chiariscono ulteriormente i dubbi in merito all'organizzazione della scuola, secondo le principali misure anti-Covid. Si tratta di 29 domande e risposte che riassumono le regole di comportamento per studenti, docenti, personale scolastico e genitori.

La data di inizio dell'anno scolastico 2020/2021

La data indicata dalla ministra dell'Istruzione Azzolina, nell'ordinanza firmata lo scorso 24 luglio, è il 14 settembre. Tuttavia, come si legge dalle faq, un numero esiguo di Regioni ha deciso di discostarsi da questa data. Dal 1 settembre partono invece le attività di integrazione e potenziamento degli apprendimenti per tutte le studentesse e tutti gli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza e per coloro che i docenti riterranno utile coinvolgere, anche per attività di consolidamento o potenziamento degli apprendimenti.

La didattica a distanza

Come si evince dalle linee guida per la didattica digitale, pubblicate sabato 8 agosto, e come previsto come previsto nel Piano Scuola 2020/2021 del 26 giugno 2020, la didattica digitale potrà essere utilizzata solo nelle secondarie di secondo grado, in modalità integrata con quella in presenza. Le linee guida sono state redatte anche per la scuola d'infanzia fino alla secondaria di primo grado, ma solo affinché gli istituti siano pronti nel caso in cui fosse necessario sospendere nuovamente le attività didattiche in presenza. Per questi gradi di scuola non è infatti prevista la didattica integrata alla ripresa di settembre, ma solo la didattica in presenza.

L'uso della mascherina

Le domande 3-6 delle faq riguardano l'utilizzo della mascherina in aula. Il Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza (CTS) si esprimerà nel mese di agosto sull’obbligo di utilizzo della mascherina per gli studenti di età superiore a 6 anni. Per i bambini di età inferiore ai 6 anni è stato già spiegato che non occorrerà il dispositivo di protezione. Infatti nelle scuole dell’infanzia non sono previste le mascherine, come ricordato anche nelle Linee guida per la fascia 0-6. Dovranno invece essere indossate dal personale, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento.
Gli alunni con disabilità saranno dispensati dall'uso continuativo della mascherina, nel caso in cui la loro disabilità non sia compatibile. Mentre il personale che interagisce con alunni e alunne diversamente abili, in aggiunta alla mascherina, in determinati casi, potrà essere previsto l'utilizzo di ulteriori dispositivi di protezione individuali per occhi, viso e mucose, tenendo conto della tipologia di disabilità e di ulteriori indicazioni impartite dalla famiglia dell’alunno o dal medico.

La misurazione della temperatura corporea

I Protocolli di sicurezza e le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico prevedono l’obbligo di rimanere a casa in presenza di temperatura oltre i 37,5° o altri sintomi simil-influenzali. La ministra Azzolina in diversi interventi ha spiegato che la temperatura dei ragazzi va misurata a casa e non a scuola, perché uno studente che ha la febbre e non sa di averla non deve salire sui mezzi pubblici, o stare in fila insieme ad altre centinaia di ragazzi davanti alla scuola, per evitare il rischio di contagi.

Il Comitato Tecnico Scientifico non ha ritenuto opportuna la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso né per gli alunni, né per il personale. Non ci saranno quindi termoscanner negli istituti.

Cosa è l'help desk

Il ministero ha previsto un help desk, cioè un servizio dedicato per richiedere assistenza e un numero verde 800.90.30.80, attivo dal 24 agosto, dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00, con funzioni di front office, per raccogliere quesiti e segnalazioni sull'applicazione delle misure di sicurezza e fornire alle scuole assistenza e supporto operativo anche di carattere amministrativo.

L'orario delle lezioni

La durata delle lezioni potrà essere soggetta a modifiche: l’unità oraria può essere flessibile, quindi durare meno di un’ora, per migliorare l'organizzazione delle attività didattiche. Ma il monte ore complessivo non diminuirà. La riduzione dell'unità oraria è già adottata in molte scuole, in quanto prevista da più di venti anni dal Regolamento sull’Autonomia scolastica. L'ingresso a scuola non sarà anticipato alle 7, a meno che, nel caso dei più piccoli, non sia previsto un servizio di pre-scuola a cui le famiglie decidano di aderire. Nel caso degli studenti più grandi le scuole organizzeranno gli ingressi per evitare assembramenti, ma sempre tenendo conto delle esigenze delle famiglie e degli studenti.

I nuovi banchi

Sulla scelta di dotare le strutture scolastici di nuovi arredi si sono registrate diverse polemiche. Ma è stato proprio il Comitato Tecnico Scientifico, per far fronte all'emergenza, a indicare il banco monoposto come una delle misure utili per consentire il distanziamento tra gli alunni. Oltre a garantire la sicurezza, l’acquisto dei nuovi banchi permette, spiega il ministero, di rinnovare arredi spesso molto obsoleti. Per questo lo Stato ha deciso di avviare una gara europea, attraverso il Commissario straordinario di Governo, per un acquisto massivo di banchi monoposto. Le scuole hanno potuto scegliere fra quelli tradizionali e quelli innovativi. Non ci sarebbe stata dunque alcuna imposizione dall'alto. Questo non è stato però l'unico investimento: il Governo, da gennaio ad oggi ha stanziato oltre 6 miliardi per la scuola, di cui 2,9 miliardi per la ripresa di settembre. Si sta investendo su edilizia scolastica, arredi, assunzioni di docenti e ATA, igienizzanti e tutto quello che servirà per la ripresa dell'anno scolastico in sicurezza.

Le assunzioni dei docenti

Nel Decreto Rilancio sono stati destinati a questo scopo 977 milioni di euro che consentiranno di avere 50mila tra docenti e ATA in più per la ripresa di settembre. In questo modo ci potranno anche essere classi meno sovraffollate. Ogni Ufficio scolastico regionale, che rappresenta il ministero sul territorio, avrà un proprio budget da utilizzare per assumere personale e sarà data priorità alle esigenze delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo (in particolare la primaria). La Ministra Azzolina ha già firmato l’ordinanza per distribuirlo. Con lo scostamento di bilancio di agosto arriveranno ulteriori risorse. Per la scuola dell’infanzia e primaria potranno essere impiegati anche insegnanti senza laurea, ma tratterà di supplenze, non di assunzioni a tempo indeterminato. Le cattedre necessarie saranno assegnate in via prioritaria a supplenti abilitati, poi, in caso di esaurimento della graduatoria, saranno chiamati coloro che si stanno laureando in Scienze della formazione primaria. Si parla di giovani formati, che hanno svolto un tirocinio e che hanno scelto di fare l’insegnante. Già in passato venivano chiamati attraverso la cosiddetta MAD, la "messa a disposizione", dalle singole scuole.

Il servizio di mensa: come cambia

La mensa sarà sempre garantita, in quanto esperienza di valorizzazione e crescita costante delle autonomie dei bambini: ma sarà riorganizzata prevedendo differenti turni tra le classi. Ove i locali mensa non siano presenti o vengano “riconvertiti” in spazi destinati ad accogliere gruppi/sezioni per l’attività didattica ordinaria, il pasto potrà essere consumato in aula garantendo l’opportuna aerazione e sanificazione degli ambienti e degli arredi utilizzati prima e dopo il consumo del pasto.

Per quanto riguarda invece i servizi di pre e post scuola, questi resteranno, rispettando le indicazioni organizzative generali, come per esempio la necessità di avere attività strutturate per gruppi/sezioni stabili, con i medesimi adulti di riferimento.

Le regole per l'infanzia

La fase d'accoglienza per bambini di 3 anni che iniziano a frequentare la scuola d'infanzia sarà preferibilmente in spazi esterni, garantendo anche distanziamento tra gli adulti; qualora si svolga in ambienti chiusi si dovrà prevedere un'attenta pulizia e l’aerazione frequente e adeguata  dei locali. L’accesso per l’accompagnamento è previsto solo per un genitore o persona maggiorenne delegata dai genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale, sempre prevedendo l'obbligo della mascherina durante tutta la permanenza a scuola. Le stesse indicazioni saranno valide per l’ambientamento.

Ci saranno gruppi/sezioni stabili con l’individuazione per ciascun gruppo del personale educatore, docente e collaboratore, al fine  di semplificare l’adozione delle misure di contenimento conseguenti a eventuali casi di contagio e limitarne quindi l’impatto sull’intera comunità scolastica.

Non si potranno portare in classe giocattoli da casa. Il materiale ludico sarà assegnato in maniera esclusiva a specifici gruppi/sezioni.

L'igiene a scuola

Le scuole saranno pulite costantemente in base alle indicazioni fornite dal Comitato Tecnico Scientifico e saranno messi a disposizione prodotti igienizzanti, saponi e quanto necessario per assicurare la tutela della salute. Per questo scopo sono già stati erogati finanziamenti appositi alle istituzioni scolastiche. In base al Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre si dovrà assicurare la pulizia giornaliera e la igienizzazione periodica di tutti gli ambienti, predisponendo un cronoprogramma ben definito, da documentare attraverso un registro regolarmente aggiornato di tutti gli spazi, gli arredi e gli oggetti. Nel caso sia accertata la presenza di una persona con sintomi o con confermata positività al virus, i luoghi e le aree potenzialmente contaminati devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni. Tutte le scuole interessate da questi casi provvederanno a: assicurare quotidianamente le operazioni di pulizia previste dal rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020; utilizzare materiale detergente, con azione virucida, come previsto dall'allegato 1 del documento CTS del 28/05/20; garantire la adeguata aerazione di tutti i locali, mantenendo costantemente (o il più possibile) aperti gli infissi esterni dei servizi igienici.sottoporre a regolare detergenza le superfici e gli oggetti (inclusi giocattoli, attrezzi da palestra e laboratorio, utensili vari) destinati all'uso degli alunni.

Cosa succede se uno studente o un docente si ammala

Presso l'Istituto Superiore di Sanità è al momento attivo un tavolo di lavoro per la redazione di un apposito documento operativo, la cui emanazione è prevista entro la metà del mese di agosto 2020, che conterrà indicazioni sulle modalità di intervento dinanzi a potenziali focolai da Covid-19 dopo la riapertura delle scuole.
Il ministero dell’Istruzione, di concerto con il ministero del Lavoro e il ministero per la Pubblica amministrazione e con il coinvolgimento delle OOSS,  fornirà tempestivamente, comunque entro l’inizio del prossimo anno scolastico, indicazioni precise in ordine alle misure da adottare nei confronti dei cosiddetti “lavoratori fragili” nelle istituzioni scolastiche. I lavoratori fragili sono quelli maggiormente esposti a rischio di contagio, per la loro età o per la condizione di rischio derivante da immunodepressione, anche da patologia COVID-19, o da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o comunque da altre comorbilità che possono caratterizzare una maggiore rischiosità. L’individuazione del lavoratore fragile spetta al medico competente su richiesta dello stesso lavoratore. Naturalmente possono essere anche alunni. La famiglia in questi casi ha l'obbligo di far presente la condizione del ragazzo.

I test sierologici a scuola

I test sierologici per il personale scolastico non saranno obbligatori. Il personale docente e non docente potrà sottoporsi, su base volontaria e gratuitamente, a uno screening preventivo che prevede due fasi: somministrazione su richiesta del test sierologico; successiva somministrazione obbligatoria del test molecolare a coloro che siano risultati positivi al test sierologico, per escludere la presenza dell'infezione.

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