Come cambia la legittima difesa: domani via libera alla Camera alla legge della Lega
Il ministro degli Interni Matteo Salvini preme l'acceleratore sulla legittima difesa: secondo quanto ha affermato entro marzo sarà legge. "Accordo è chiuso con i Cinque Stelle sulla legittima difesa: entro marzo sarà legge", ha annunciato ieri il vicepremier leghista in conferenza stampa. Il testo, che è stato già approvato al Senato, ora deve ottenere il via libera alla Camera. "Presto la regaleremo agli italiani", ha ribadito Salvini in un post su Facebook. Oggi il ministro si trova appunto a Montecitorio per seguire i lavori del provvedimento, che potrebbe ottenere l'ok già domani. La discussione degli articoli e dei singoli emendamenti procede con tempi contingentati, per effetto del rinvio chiesto nei giorni scorsi dalla Lega che, facendo slittare la discussione a marzo, ha contratto i tempi per l'esame del provvedimento. Dopo l'approvazione alla Camera il testo dovrà tornare al Senato per la terza lettura, e verrà discusso in Aula dal 26 al 28 marzo.
Come cambia la legge sulla legittima difesa
Nel testo sono contenute modifiche ad alcuni articoli del codice penale, del codice civile e del codice di procedura penale. La legge che permetterebbe ai cittadini di difendersi in casa propria dai malviventi che si introducono nelle loro abitazioni, nel testo approvato al Senato, all'articolo 1 (che modifica dell'articolo 52 del Codice penale) recita: "Se taluno legittimamente presente nell'abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi", "usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione", si riconosce sempre la sussistenza della scriminante di legittima difesa, anche nei casi in cui un'arma non venga manifestamente utilizzata per minacciare. E questo vale sia per il domicilio sia per ogni altro luogo dove venga esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale.
Con una modifica al codice penale (modifica l'articolo 55 del codice penale) in materia di ‘eccesso colposo', all'articolo 2 viene stabilita la non punibilità di chi, "trovandosi in condizione di minorata difesa o in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo, commette il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità". Nei casi di eccesso colposo, inoltre, al danneggiato è riconosciuto il diritto ad una indennità. Tale indennità dovrà essere calcolata dal giudice tenendo conto "della gravità, delle modalità realizzative e del contributo causale della condotta posta in essere dal danneggiato".
All'articolo 3 si stabilisce che nei casi di condanna per furto in appartamento la sospensione condizionale della pena venga subordinata al pagamento integrale dell'importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona che l'ha subito.
Con l'articolo 4 si interviene sul reato di violazione di domicilio, attraverso un inasprimento delle pene: per il reato di violazione di domicilio la pena detentiva è elevata da sei mesi a un anno nel minimo e da tre a quattro anni nel massimo. Un inasprimento analogo è previsto nel caso in cui la violazione è commessa con violenza su cose o persone, o se il colpevole è palesemente armato: in questo caso l'attuale pena da uno a cinque anni è innalzata da due a sei anni. Mentre per furto in abitazione e scippo la pena è innalzata, nel massimo, da sei a sette anni di carcere. Per quando riguarda la rapina, la pena della reclusione è elevata da 4 a 5 anni nel minimo, mentre resta fermo il massimo fissato a 10 anni.
Per quanto riguarda invece le modifiche relative al codice civile l'articolo 7 prevede che nei casi di legittima difesa domiciliare viene esclusa la responsabilità di chi ha compiuto il fatto. Tradotto: chi si è difeso legittimamente non può essere considerato responsabile civilmente.
I ‘franchi tiratori' contro il provvedimento del governo
La maggioranza ha superato il voto segreto chiesto dal Pd su un emendamento dem che mirava a eliminare dal testo della riforma della legittima difesa il termine ‘sempre', inserito nell'articolo 52 del codice penale, in modo che la proporzione tra offesa e difesa sia sempre presunta. I voti a favore sono 125: 92 del Pd, 12 di Leu e circa 6 del gruppo Misto, per un totale di 110. Mentre i voti contrari sono stati 366. Va ricordato, tuttavia, che anche Forza Italia e FdI si sono espressi a favore della riforma targata Lega e quindi contro l'emendamento in questione. Ne consegue che 366 voti contrari mostrano alcune defezioni all'interno della maggioranza, in quanto M5s e Lega insieme hanno 243 voti, mentre sono 105 i deputati di Forza Italia e 32 quelli di FdI.
Calcolando anche 25 deputati pentastellati assenti, ci sarebbero circa una quindicina i franchi tiratori, che appartengono alla maggioranza, a favore dell'emendamento del Pd. Ma proprio perché si tratta di una votazione segreta non è possibile stabilire con certezza a chi appartengono i voti in più. Dai tabulati emerge anche che i deputati pentastellati che non hanno partecipato al voto ma non risultano tra quelli in missione sono in tutto 25, tra cui Doriana Sarli, Andrea Colletti, Sara Curial e Luigi Gallo.