Come cambia la campagna vaccinale dopo lo stop del governo di AstraZeneca agli under 60
La campagna vaccinale non verrà compromessa dallo stop imposto dal governo alla somministrazione di Vaxzevria (AstraZeneca) dietro "forte raccomandazione" da parte del Comitato tecnico scientifico. Con le dosi somministrate giornalmente vicine a quota 600 mila, è importante non rallentare hanno detto il ministro Roberto Speranza e il commissario straordinario Francesco Figliuolo, riuniti ieri in conferenza stampa. Certo, come ha spiegato anche il generale Figliuolo, se a questo punto dovessero verificarsi ulteriori intoppi o ritardi nelle consegne, per la fascia di popolazione sotto i 60 anni a cui andranno destinati esclusivamente i vaccini a mRna (quindi quello di Pfizer BioNTech e di Moderna) potrebbero crearsi un po' di problemi, con le prenotazioni destinate a slittare. Al contrario, però, se tutto procederà come previsto, l'impatto sulla campagna vaccinale dovrebbe essere minimo e non dovrebbero essere posticipati nemmeno per i richiami.
"Attualmente ci sono circa 3,5 milioni di over 60 ancora da vaccinare e dobbiamo effettuare la seconda dose, che sarà con Astrazeneca solo per questa fascia d'età, a circa 3,9 milioni di persone. Per il resto, sotto i 60 anni, faremo prime vaccinazione e seconde dosi con i sieri a mRNA. C'è la sostenibilità logistica", ha assicurato Figliuolo indicando che da qui a settembre sono attese altre 9,5 milioni di dosi di AstraZeneca. Le quali, sommandosi a quelle già disponibili, arrivano a un totale di 15 milioni circa. Contando gli over 60 che devono ancora essere vaccinati e le seconde dosi per queste categorie, si dovrebbero riuscire a utilizzare tutti i vaccini consegnati dalla farmaceutica anglo-svedese.
"In questo momento siamo lisci lisci con le forniture, se ci saranno altri intoppi si rivedranno i piani. Io non faccio fosche previsioni, sono convinto che per fine settembre riusciremo a chiudere la partita", ha ribadito il commissario straordinario. E nel caso in cui avanzassero molti più vaccini AstraZeneca di quanto previsto da Figliuolo, le fiale potrebbero andare all'iniziativa Covax, messa in piedi dall'Organizzazione mondiale della sanità per distribuire i vaccini anche ai Paesi più poveri.