Come cambia il Superbonus con lo stop alla cessione dei crediti: è scontro tra M5s e governo
Stop alla cessione del credito o allo sconto in fattura: cambiano le regole per il Supebonus dopo l'approvazione di un decreto del governo Meloni sugli interventi edilizi. Un testo in cui si legge che "non è consentito l'utilizzo" di queste due opzioni, che erano previste al posto delle detrazioni fiscali, a meno che non sia già stata presentata la comunicazione di inizio dei lavori, la Cila.
Il decreto legge è stato firmato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Secondo il governo il provvedimento era necessario per risanare gli errori del passato: "Il problema non è il Superbonus. Il problema sono i meccanismi di cessione che sono stati disegnati. Chi ha disegnato quei meccanismi senza discrimine e senza discernimento, è lui, o lei o loro i colpevoli di questa situazione per cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti", ha precisato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo in conferenza stampa.
Per poi aggiungere: "Lo ripeto, non tocchiamo il Superbonus, interveniamo sulla cessione dei crediti d'imposta che ammontano direi a 110 miliardi, questo è l'ordine di grandezza che deve essere gestito, l'obiettivo è dare la possibilità di gestirlo".
Per il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, il decreto approvato dal governo "è un colpo letale all'edilizia", che "gioca sulla pelle di lavoratori e famiglie" e "prende in giro gli italiani, considerando le promesse elettorali del centrodestra". In un'intervista a La Stampa, l'ex presidente del Consiglio ha citato un'espressione usata da Giorgetti, che ieri aveva definito la misura così come era stata scritta dai Cinque Stelle un "bubbone", affermando: "Quello che chiamano bubbone è un Pil cresciuto nel 2021 del +6,7% e nel 2022 del +3,9%, numeri che in Italia non si vedevano da 35 anni. Siamo di fronte a un'insopportabile ipocrisia delle forze di maggioranza".
Infine Conte ha concluso: "Questa è una scorrettezza ai limiti della viltà, tanto più se si considera che la stessa Meloni, in campagna elettorale, pubblicava video con cartelli dal titolo "Pronti a tutelare i diritti del Superbonus e a migliorare le agevolazioni edilizie". Ormai ai cartelli della Meloni, destinati a diventare carta straccia, siamo abituati, come dimostra il caso delle accise sui carburanti".