Cambia il piano vaccinale di Figliuolo: come vuole arrivare a 500mila somministrazioni al giorno
Il generale Figliuolo è sicuro: il piano vaccinale è pronto a decollare. La giornata di ieri è stata caratterizzata dalla lite a distanza con il presidente della Campania De Luca, ma anche dalle garanzie ottenute dai rappresentanti di Johnson&Johnson e Pfizer. I vaccini arriveranno, saranno consegnati regolarmente nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. La campagna è ripartita dagli anziani, eliminando le priorità per categorie e procedendo per età. Ma il commissario straordinario sa bene che dovrà arrivare presto, prima possibile, anche al comparto produttivo. Perché le fughe in avanti, come quella del governatore campano, o le proposte di deviazione, come le isole Covid free, si faranno sempre più frequenti.
Alla struttura commissariale che gestisce l'emergenza i conti tornano: arriveranno 45 milioni di dosi dei vaccini contro il Covid da qui a giugno. Il che vuol dire 15 milioni al mese. Anche se le 500mila somministrazioni al giorno sembrano essere sempre più un obiettivo a cui tendere ma – al momento – irrealizzabile. Numeri alla mano, il punto più importante è dare continuità alle Regioni, con rifornimenti regolari e precisi. Solo così si potrà arrivare a vaccinare i settori produttivi già a fine maggio. La prossima settimana sarà cruciale: tra giovedì 15 aprile e il 22 arriveranno circa 4,2 milioni di dosi, spiegano dagli uffici del generale. La maggior parte saranno Pfizer, ma con una buona quantità di Johnson&Johnson che, si sa, è monodose.
I vaccini, però, non bastano mai. Perciò la pressione del generale Figliuolo sulle case farmaceutiche è costante: tra il 22 e il 30 aprile dovrebbero arrivare altre 4 milioni di dosi, ma all'Italia potrebbero arrivare dei flaconi extra proprio da Pfizer (come già accaduto) e J&J. È necessario cambiare passo e recuperare questi mesi in cui si è andati troppo lentamente, se si vuole raggiungere l'obiettivo immunità entro settembre. Servirà, in questo senso, l'aiuto dei governatori, con i quali Figliuolo ha contatti costanti per tenere la macchina nazionale oliata e organizzata. Niente strappi alla De Luca, ma neanche proposte di isole Covid free, per ora. Perché, se tutto andrà come pensa Figliuolo, presto il problema sarà risolto.