Come cambia il Codice della strada nel 2023: pene più severe e regole per i monopattini
Più controlli, più regole e pene più severe. Il governo sta lavorando per riformare il Codice della strada, come rivendicato spesso dal ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega Matteo Salvini. Oggi, ad esempio, ha detto ai cronisti: "Lavoreremo alla revisione del Codice della strada per togliere la patente a vita a chi guida e uccide ubriaco o drogato". E ancora: "Stiamo approfondendo anche la norma che tanti ciclisti chiedono, ovvero mettere anche nel codice della strada italiano il metro e mezzo di distanza tra l'auto che supera e il ciclista. E il casco e identificazione obbligatoria per chi va in monopattino".
Salvini, in sostanza, ha confermato alcuni dei temi su cui i tecnici del suo ministero sono al lavoro. Anche se la fase di revisione entrerà nel vivo a gennaio, quando sarà convocato il tavolo tecnico. Si parla di inasprire le sanzioni per i casi più gravi di violazione, con la possibilità sul tavolo di stop a vita alla patente di guida. È in cantiere anche una revisione dell'attuale sistema, in vigore ormai da molti anni, della patente a punti. Si potrebbe andare verso un meccanismo a tappe, che sia costantemente in aggiornamento. Su questo, però, le interlocuzioni sono alla fase iniziale.
Ciò che andrà regolamentato, invece, è l'utilizzo dei monopattini. L'idea del governo è di inserire l'obbligo di indossare il casco da un lato, per una questione – ovviamente – di sicurezza, e di esibire una targa dall'altro. Trattandosi di mezzi che circolano sempre più frequentemente in città – e soprattutto che raggiungono velocità sempre più elevate – per il ministero delle Infrastrutture è necessaria un'ulteriore stretta. Inoltre ci sarà ampio spazio alla tutela dei ciclisti – e qui torniamo al passaggio a cui faceva riferimento Salvini – affinché non rischino la vita in strada.