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Come cambia il canone Rai nel 2023, il Mef: “Non c’è motivo di toglierlo dalla bolletta”

Una delibera del Parlamento ad aprile aveva chiesto al governo di scorporare il canone Rai dalla bolletta dell’elettricità nel 2023, come indicato anche nel Pnrr. Ora il ministero dell’Economia ha preso una posizione diversa: “Voci infondate, non c’è motivo di farlo”.
A cura di Luca Pons
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Il canone Rai resta in bolletta. Ad aprile si era parlato della possibilità di tornare nel 2023 alla situazione del 2015, prima che il governo Renzi decidesse di ridurre il canone (da 113 a 90 euro all'anno) e inserirlo direttamente nelle bollette dell'elettricità. Ora, a poche settimane dalla fine dell'anno, le cose sono cambiate nuovamente con una nota del ministero dell'Economia: quelle sul cambiamento del canone sono, ha detto il Mef, "voci infondate".

Più che di voci, si tratta in realtà di documenti approvati dal Parlamento. Ad aprile, infatti, nella votazione sul decreto Bollette la Camera aveva dato il via a una delibera che impegnava il governo a "scorporare dal 2023 il canone Rai" dalle fatture dell'elettricità. La decisione era arrivata perché lo stesso Pnrr prevede di cancellare – entro la fine del 2022 – le somme non direttamente correlate con l'energia dalle bollette.

L'indicazione contenuta nel Piano aveva lo scopo di escludere gli "oneri impropri", cioè che non hanno a che fare con l'energia, dal mercato dell'elettricità. Il canone Rai, infatti, è una tassa sul possesso di un apparecchio televisivo o di un altro apparecchio in grado di trasmettere programmi televisivi.

Si era parlato di diverse ipotesi: il canone avrebbe potuto essere inserito nel modello 730 per la dichiarazione dei redditi, oppure essere legato ad altre tasse, come quelle sulla casa. Nonostante il canone televisivo italiano sia uno dei più bassi in Europa (in Francia costa 133 euro all'anno, in Croazia 137 euro e in Germania 215 euro), si era parlato anche di abolirlo. Era stata una delle promesse elettorali fatte da Matteo Salvini, in vista delle elezioni del 25 settembre di quest'anno.

L'obiettivo di quella parte del Pnrr è garantire la concorrenza nel mercato dell'energia elettrica al dettaglio. Per questo, ha detto oggi il ministero dell'Economia, non c'è bisogno di eliminare il canone Rai dalla bolletta: "Le voci di un'esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica non risultano, alla luce del lungo lavoro istruttorio, fondate", ha scritto il Mef in una nota.

L'obiettivo inserito dall'Italia nel suo Pnrr, ha spiegato il ministero, si fonda appunto sulla necessità di "tutela della concorrenza del mercato dell'energia elettrica" e si basa sulle indicazioni che ha dato l'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Questa autorità "non aveva rilevato alcuna criticità in merito al pagamento del canone Rai dal punto di vista della concorrenza del mercato dell'energia, a condizione che il pagamento fosse trasparente per gli utenti finali. Requisito che risulta soddisfatto".

Finché è chiaro, nella bolletta, che una certa parte del denaro da versare è relativo al canone Rai, non ci sarebbe quindi bisogno di separare le due spese. Nell'interpretazione del Mef, poiché c'è trasparenza verso chi paga, che sa esattamente quanto sta sborsando per l'elettricità e quanto per il canone, la fusione tra le due spese in una sola bolletta non andrebbe a toccare in nessun modo la libera concorrenza tra operatori del mercato dell'elettricità.

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