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Come cambia busta paga nel 2024 e chi avrà lo stipendio più alto, tutte le misure del governo Meloni

Diverse misure messe in atto dal governo Meloni avranno un effetto sugli stipendi in busta paga dei lavoratori dipendenti nel 2024. Molti di questi interventi, però, avranno durata limitata o riguardano solo alcune categorie. Ecco le norme più importanti e che effetti avranno.
A cura di Luca Pons
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Quest'anno, diversi interventi del governo Meloni portano a dei possibili cambiamenti nella busta paga dei lavoratori dipendenti. Dalla riforma Irpef al taglio del cuneo fiscale, fino alle misure più specifiche come il taglio dei contributi per le madri con due o più figli, oppure la detassazione del lavoro straordinario e notturno nel settore turismo e ristorazione. Ecco quali sono le misure principali, che effetti avranno e quanto dureranno.

Taglio del cuneo fiscale e riforma dell'Irpef 2024, cosa cambia

Il taglio del cuneo fiscale è stato confermato per tutto il 2024, mentre per l'anno prossimo non è ancora detto che resterà in vigore. Il taglio prevede un abbassamento dei contributi da versare in busta paga, e quindi porta a uno stipendio netto più alto, in media di 100 euro a testa: la riduzione è di sette punti per chi ha un reddito fino a 25mila euro lordi all'anno, e di sei punti per chi prende tra i 25mila e i 35mila euro. Dato che si tratta di una misura che era già vigore identica dal luglio dello scorso anno, i 14 milioni di dipendenti interessati dal taglio non vedranno un cambiamento nel loro stipendio netto.

La riforma dell'Irpef ha ridotto le aliquote a tre: si paga il 23% fino a 28mila euro, il 35% tra 28mila e 50mila euro e infine il 43% sopra i 50mila euro di reddito. Rispetto all'anno scorso, questo porta a un risparmio del 2% per chi guadagna più di 15mila euro all'anno. Concretamente, i vantaggi maggiori sono per chi prende tra 28mila e 50mila euro, che risparmierà 260 euro all'anno di Irpef. Anche in questo caso, però, si tratta di una misura temporanea, in vigore solo per quest'anno.

Quanto valgono detrazione per madri lavoratrici e nuovo congedo parentale

Ci sono alcune misure rivolte esclusivamente ai genitori. Ad esempio, dal mese di febbraio dovrebbe entrare in vigore il taglio dei contributi per le lavoratrici dipendenti con due o più figli, che esclude le lavoratrici domestiche. La platea, secondo stime pubblicate dal Sole 24 Ore, è di circa 681mila beneficiarie. Il taglio totale dei contributi vale fino a un massimo di 3mila euro all'anno, e durerà fino a quando il figlio più piccolo non compirà dieci anni. La misura, però, è finanziata solo per quest'anno, quindi non è detto che chi rispetta i requisiti dal 2025 in avanti possa ottenerla.

L'altro intervento per i genitori è quello del congedo parentale: il secondo mese facoltativo sarà retribuito all'80%, così come il primo. Solo nel 2024, però. Nel 2025 il secondo mese scenderà al 60%, mentre il primo resterà all'80%. Tutti gli altri mesi, invece, avranno un'indennità pari al 30%, come avviene già oggi.

Le altre misure sugli stipendi in busta

Una serie di novità porteranno benefici solo se i datori di lavoro o l'azienda decideranno di ‘concederli', o se sono già previsti nel contratto. È il caso dei premi di produttività collettivi: questi avranno una tassazione ridotta al 5% per quest'anno (come lo scorso), senza conferme per il prossimo. I fringe benefit, o benefici aziendali, avranno un tetto rialzato a 2mila euro all'anno per i dipendenti con figli fiscalmente a carico, e a mille euro all'anno per questi dipendenti che non hanno figli a carico.

Le ultime due novità riguardano platee più specifiche. Innanzitutto, ci sarà una detrazione pari al 120% del costo del lavoro per quei datori che assumono dipendenti a tempo indeterminato, mentre la decontribuzione Sud è stata prolungata fino al 30 giugno 2024. Infine, i lavoratori del settori turistico, ricettivo, termale e della ristorazione e somministrazione potranno avere una detassazione del lavoro notturno e degli straordinari festivi: come avvenuto nell'estate scorsa, e fino a giugno 2024, chi lavora nei turni di notte o straordinari potrà ricevere un trattamento integrativo, completamente detassato, che varrà il 15% della retribuzione lorda.

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