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Colosimo alla commissione Antimafia, lettera dei parenti delle vittime: “È vicina a terroristi neri”

Le famiglie di vittime di mafia e del terrorismo hanno scritto per impedire che Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia vicina allo “stragista mai pentito” Luigi Ciavardini, venga eletta presidente della Commissione parlamentare antimafia: “Siamo sbigottiti, avrebbe giganteschi conflitti d’interessi”.
A cura di Luca Pons
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Numerose famiglie di vittime di mafia e terrorismo hanno scritto una lettera aperta per protestare contro l'elezione di Chiara Colosimo, esponente di Fratelli d'Italia, come presidente della Commissione parlamentare antimafia. L'elezione non è ancora una decisione ufficiale della maggioranza, ma è stata anticipata dalla stampa e dovrebbe avvenire questa settimana.

Nella lettera le famiglie si sono dette "sbigottite e incredule di fronte a questa prospettiva". Infatti, negli scorsi giorni il programma televisivo Report su Rai 3 ha reso noti "i rapporti tra la suddetta deputata di Fratelli d’Italia e il terrorista dell’eversione di destra Luigi Ciavardini". Secondo quanto riportato nel servizio di Report, Colosimo – cresciuta in ambienti politici di destra simili a quelli che hanno formato Giorgia Meloni – è vicina tra le altre cose all'associazione Gruppo idee di Germana De Angelis, moglie di Ciavardini.

Chi sono le famiglie delle vittime che hanno scritto per protestare: da Borsellino a Impastato

A firmare la lettera sono Salvatore Borsellino (figlio del giudice Paolo), e i presidenti delle tre associazioni di familiari delle vittime delle strage di Piazza della Loggia, di Piazza Fontana e della stazione di Bologna: Manlio Milano, Federico Sinicato e Paolo Bologeni. E poi ancora Stefano Mormile, presidente dell'associazione familiari delle vittime della Falange armata e fratello di Umberto, educatore carcerario ucciso dalla ‘ndrangheta. E Nunzia Agostino, figlia di Nino, agente di Polizia assassinato da cosa nostra.

Si leggono anche i nomi Paola Caccia, figlia del magistrato Bruno, ucciso dalla ‘ndrangheta, Pasquale Campagna, fratello di Graziella, uccisa a 17 anni da cosa nostra, e Angela Gentile Manca, madre del medico Attilio Manca, assassinato da cosa nostra. Infine c'è Giovanni Impastato, fratello di Peppino, vittima di cosa nostra.

Colosimo "vicina a Luigi Ciavardini", condannato per la strage della stazione di Bologna

Nel testo, le famiglie delle vittime hanno ricordato che "Luigi Ciavardini, esponente – assieme ad altri criminali come Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro – del gruppo eversivo neofascista dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari), è stato condannato definitivamente per l’omicidio del poliziotto Francesco Evangelista e del magistrato Mario Amato (che aveva preso in mano le indagini del collega Vittorio Occorsio – assassinato dal terrorista neofascista Pierluigi Concutelli – sui legami tra destra eversiva, P2 e apparati dello Stato) e ovviamente per la strage della stazione di Bologna, dove morirono 85 persone". I tre hanno anche legami con " alcune associazioni che, da anni, stanno chiedendo a gran voce l'abolizione del 41bis e dell'ergastolo ostativo per i reati di mafia e terrorismo".

Vanno aggiunte a questo "le indagini svolte negli ultimi anni da diverse procure italiane", che hanno dimostrato "i legami esistenti tra criminalità mafiosa (soprattutto siciliana e calabrese) ed esponenti della destra eversiva (proprio come Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, ma anche come Paolo Bellini, altro condannato – in primo grado – per la strage di Bologna), e tra questi e soggetti infedeli delle istituzioni", si legge.

"Inimmaginabile" far guidare l'Antimafia a chi ha rapporti con uno "stragista mai pentito"

Per questo, hanno concluso i familiari delle vittime, "ci chiediamo quindi come sia anche solo lontanamente immaginabile pensare di eleggere a Presidente della Commissione antimafia una persona con tali frequentazioni, posto che due degli argomenti che la futura Commissione si troverà necessariamente ad affrontare sono il coinvolgimento degli eversori neofascisti nella strategia stragista mafiosa degli anni ’92-’94 e il ruolo della Falange armata in essa". Una persona che "non si vergogna di avere rapporti con uno stragista che mai si è pentito" e che avrebbe un "gigantesco conflitto di interessi".

La lettera si è conclusa chiedendo che, nel caso in cui Colosimo venga eletta, i parlamentari che la voteranno abbiano la "decenza di evitare di partecipare alle commemorazioni di quelle stragi". A seguito della protesta che ha portato l'attenzione sul tema, il governo Meloni potrebbe anche decidere di cambiare candidata per il ruolo. A prendere il suo posto potrebbe essere Carolina Varchi, deputata di Fratelli d'Italia e vice sindaca a Palermo.

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