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Codice identificativo per gli affitti brevi, parte la sperimentazione: cosa cambia e dove

Il Codice identificativo alberghi e affitti brevi sarà operativo da lunedì 3 giugno in via sperimentale in Puglia. Il ministero del Turismo vuole approvarlo al livello nazionale entro il 1° settembre: per chi pubblica un annuncio ma non si dota del codice, multe fino a 8mila euro.
A cura di Pietro Forti
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Via al nuovo Codice identificativo per gli affitti brevi: sarà sperimentato a partire dal 3 giugno in Puglia, dove il turismo estivo è parte integrante dell'economia regionale. Il nome del nuovo strumento dice tutto: Banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve e per finalità turistica (Bdsr). Si mira a capire non solo quante sono le stanze d'albergo, quindi, ma anche quali case e appartamenti vengono usati per gli affitti brevi.

L'obiettivo è arrivare a un Codice identificativo nazionale (Cin) che aiuti a censire tutti gli annunci e le disponibilità. Al momento, secondo i dati Aigab (l'associazione italiana dei property managers), si parla di più di 500mila affitti brevi. Se la sperimentazione dovesse andare fino in fondo e fosse definitivamente istituito il Cin, tutti coloro che sponsorizzano pubblicamente online dovranno dotarsi del codice. Per chi pubblicherà un annuncio senza avere il Cin saranno previste multe dagli 800 agli 8mila euro; per chi pur avendolo non lo renderà visibile nell'annuncio, la sanzione andrà dai 500 ai 5mila euro.

Questo censimento dovrebbe aiutar a combattere il sommerso e in generale tutto ciò che non viene dichiarato nel mercato degli affitti brevi, spiega la ministra del Turismo Daniela Santanchè: "La Banca dati delle strutture ricettive è frutto di un importante lavoro tecnico condotto e coordinato dal ministero e portato avanti in maniera sinergica e condivisa con Regioni e Province autonome – afferma Santanchè – Dotiamo finalmente il sistema ricettivo e l’industria turistica di uno strumento di contrasto all’abusivismo e di tutela del consumatore".

Quando entrerà in vigore il codice: ecco l'iter

Il provvedimento era atteso da tempo: l'ultima volta che erano stati fatti passi in avanti rispetto alla Banca dati era stato con la legge di bilancio per il 2024 e con il decreto Anticipi. Ieri la Conferenza Stato-Regioni ha dato il proprio parere favorevole alla Banca dati, e ora verrà messo in moto. Il ministero del Turismo ha dichiarato di voler pubblicare il provvedimento entro il 1° settembre, e da quando il testo verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale dovranno passare 60 giorni perché possa entrare in vigore: il Codice identificativo, se tutto dovesse andare come previsto dal ministero, sarà pienamente operativo con la stagione invernale.

"Con l’avvio della Banca dati delle strutture ricettive e il rilascio del Codice identificativo nazionale – commenta Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi – il settore si doterà di uno strumento di trasparenza dell’offerta a tutela delle imprese e dei consumatori". Soddisfatto anche il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca: "Si sta procedendo nella direzione giusta".

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