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Codice degli appalti, Conte: “Abolendo la trasparenza il governo favorisce il malaffare”

“Ci sono criticità serie, perché i bandi non sono previsti fino a cinque milioni di euro, c’è scarsa trasparenza. Se rendiamo tutto opaco favoriamo il malaffare”: lo ha detto Giuseppe Conte, parlando del nuovo Codice degli appalti.
A cura di Annalisa Girardi
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Oltre 125mila lavoratori rischiano il posto e tantissime aziende potrebbero chiudere i battenti a breve. A dirlo è Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, dopo aver partecipato alla manifestazione degli edili a Roma. "Sono venuto a portare la mia solidarietà, questo governo mette in ginocchio l'edilizia", ha detto l'ex presidente del Consiglio. Per poi puntare il dito contro il nuovo Codice degli appalti: "Ci sono criticità serie, perché i bandi non sono previsti fino a cinque milioni di euro, c'è scarsa trasparenza, subappalti a cascata che rischiano di non assicurare le condizioni di sicurezza dei lavoratori, per non parlare dei conflitti di interesse che ormai si addensano grandi come una montagna all'interno del lavoro".

Il problema più serio secondo Conte, sempre legato al Codice degli appalti, è sicuramente quello della trasparenza: "Non si possono assegnare lavori fino a cinque milioni senza avvisi e senza bandi, addirittura anche Confindustria si lamenta perché si sta ledendo il principio della concorrenza e della libera competizione tra le imprese", ha sottolineato il leader M5s, spiegando che quello della concorrenza è un capitolo del Pnrr molto importante. "Se aboliamo la trasparenza e rendiamo tutto opaco favoriamo il malaffare", ha aggiunto, annunciando che il M5s proverà a portare delle modifiche in Parlamento.

Durante la manifestazione degli edili è intervenuto anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Che ha detto: "Questo nuovo codice Appalti è una follia: non si garantisce salute e sicurezza, trasparenza e si favorisce la malavita organizzata. Tutto ciò avviene senza confronto con i sindacati".

Subito è arrivata la replica dalla Lega. Più precisamente dal senatore Claudio Borghi: "Quelle di Landini contro il Codice degli appalti di Salvini sono sparate incomprensibili per chi dovrebbe difendere il lavoro. Il nuovo Codice sblocca opere e taglia la burocrazia, semplificando l'attività di tanti Enti locali e garantendo autonomia d'azione. Probabilmente la Cgil vuole un paese più povero, arretrato e con meno lavoro. Invece che prendersela con Salvini, il sindacato avrebbe dovuto alzare barricate all'epoca della legge Fornero e difendere milioni di lavoratori e pensionati. All'epoca invece tutti zitti mentre adesso si attacca l'opportunità di avere più lavoro e più crescita".

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