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Clini: “Roma non può permettersi l’emergenza rifiuti”

Il ministro dell’Ambiente dopo l’incontro con Alemanno, Polverini e Zingaretti: “Siamo al lavoro per individuare discariche alternative a Malagrotta che siano transitorie”. Sul commissariamento: “Necessario per evitare una situazione che tra qualche mese potrebbe essere di emergenza”
A cura di Enrico Nocera
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Corrado Clini

“Non possiamo permetterci nessuna emergenza rifiuti a Roma”. Questo il commento del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, dopo l’incontro tenuto con i vertici amministrativi della Capitale, dal presidente della Regione Renata Polverini al presidente della Provincia Nicola Zingaretti, fino al primo cittadino Gianni Alemanno. I dubbi da sciogliere sono, però, ancora parecchi, legati prima di tutto all’individuazione di un sito idoneo alla nuova discarica temporanea dopo la chiusura di Malagrotta. La zona di cui si discute è quella tra Riano, Corcolle e Tivoli, a pochi chilometri dalla famosa Villa Adriana. Cosa che però non va giù ai tanti cittadini riuniti in sit in sotto la sede del ministero: “Abbiamo poco tempo – sottolinea Clini – per trovare una soluzione transitoria che sia effettivamente tale. Il prossimo 22 marzo ci sarà un’altra riunione al ministero per fare il punto in merito alla valutazione tecnica del gruppo di lavoro”. I cittadini, riuniti sotto la sede del ministero, chiedono a gran voce un incremento della differenziata, ma Clini non ne fa parola.

Sul commissariamento della gestione rifiuti a Roma, avvenuto ormai otto mesi fa, Clini precisa: “E’ stata un’ordinanza motivata dall’esigenza di accelerare tutte le procedure che consentano di evitare situazioni di emergenza che questa città non può permettersi. Siccome è noto a tutti che la maggior parte delle procedure adottate in questo Paese per fronteggiare simili situazioni assomigliano al gioco dell’oca, vogliamo evitare di esercitarci a questo gioco. Il commissario – continua Clini – ha avuto l’incarico di individuare le procedure che consentano celermente, e in tempi brevi, di applicare le leggi esistenti per affrontare una situazione che, tra qualche mese, potrebbe essere di emergenza”.

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