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Clima, Evi a Fanpage: “Decreto Sangiuliano contro chi imbratta è propaganda, attivisti non fanno danni”

In un’intervista a Fanpage.it Eleonora Evi (Avs) commenta il nuovo decreto del governo per punire chi imbratta o danneggia i monumenti: “Queste sanzioni sono smodate, rispetto ad azioni che sono assolutamente non violente, e che non hanno creato nessun danno. Credo molto al risveglio delle coscienze, grazie ad azioni di questo tipo, che stimolano sicuramente una riflessione. Fare come fa il governo, cioè liquidare tutto come una semplice azione irresponsabile, è assolutamente sbagliato”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo Meloni ha approvato la stretta contro gli ‘eco-vandali', coloro che imbrattano monumenti e opere d'arte per denunciare l'assenza di una strategia concreta per il clima. Le nuove misure dell'esecutivo prendono avvio dalle azioni dei giovani attivisti per il clima del collettivo ’Ultima generazione’, che nelle ultime settimane si sono fatti sentire versando del liquido nero nella fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna Roma, e precedentemente gettando della vernice arancione contro Palazzo Vecchio a Firenze (la stessa utilizzata a gennaio per imbrattare Palazzo Madama, sede del Senato).

Nella bozza del testo approdato in Consiglio dei ministri si parla di multe da 20 a 60mila euro, più le sanzioni penali, per quanti distruggano, disperdano, deteriorino o rendano "in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali" ed altre sanzioni amministrative, che vanno da 10 a 40mila euro per chi "deturpa o imbratta" questi beni o destina "ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione" o "incompatibile con il loro carattere storico o artistico". Sono previste quindi sanzioni fino a 60mila euro per chi distrugge beni culturali o paesaggistici e fino a 40mila per chi deturpa o imbratta. Il provvedimento destina i proventi delle multe al Mic in modo che siano impiegati per il "ripristino dei beni".

"Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici producono danni economici alla collettività. Per ripulire occorrono l'intervento di personale altamente specializzato e l'utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale", ha detto il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine del Consiglio dei ministri di oggi che ha approvato il disegno di legge da lui proposto dal titolo ‘Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici'. 

Angelo Bonelli (Avs), co-portavoce nazionale di Europa Verde insieme a Eleonora Evi, ha ricordato che esiste già un articolo del codice penale, il 733, che punisce il danneggiamento di beni culturali: "È solo un modo di usare il Cdm per fare propaganda. Viene da chiedersi, per chi inquina e mette a rischio la vita delle persone quanti ergastoli prevediamo?".

Evi: "Chi provoca danni viene già punito e sanzionato"

Per la parlamentare Elonora Evi si tratta "dell'ennesimo provvedimento di cui nessuno sentiva l'esigenza", ha detto a Fanpage.it. "Invece di affrontare i grandi temi del Paese, dal lavoro al clima, il governo decide di introdurre nuove reati o inasprire le pene, unicamente per portare avanti la sua propaganda. Il danneggiamento già oggi viene punito. Per esempio l'uomo che con un Suv l'anno sorso scese per la scalinata di Trinità dei Monti causando danni per migliaia di euro, è stato rinviato a giudizio e rischia ora fino a 5 anni di carcere. Chi crea un danno viene già giustamente sanzionato o punito. I ragazzi di Ultima Generazione non stanno facendo questo, quello che fanno sono azioni di disobbedienza civile, ma senza procurare danni. Introdurre il tema dell'imbrattamento crea solo confusione, oltre a una discrezionalità molto alta. Che facciamo? Arrestiamo tutti i piccioni che imbrattano le nostre statute e i nostri monumenti storici?".

"Queste sanzioni sono smodate, rispetto ad azioni che sono assolutamente non violente, e che non hanno creato nessun danno. I ragazzi che le hanno compiute sono stati raggiunti da provvedimenti, ci sono cause in corso, e ad oggi mi pare che nessuno sia stato condannato", ha aggiunto Evi a Fanpage.it.

"Questo governo si accanisce contro chi sta manifestando la sua preoccupazione e la sua angoscia per il clima, ma non sta facendo assolutamente nulla sul piano del contrasto di chi davvero inquina e danneggia l'ambiente".

Ma si tratta di azioni di protesta che possono trovare l'appoggio dell'opinione pubblica? O rischiano di allontanare i cittadini o possono sensibilizzarli? Sul metodo Evi ammette che alcune di queste azioni possono avere "un effetto controproducente e allontanare le persone. Perché sono azioni forti e molto divisive".

"Chiunque, a primo acchito, veda la Barcaccia piena di liquido nero o i blocchi stradali, non può che avere una reazione istintiva di rabbia e disagio. Sono azioni che possono sicuramente suscitare malumori. Però io credo siano sempre di più le persone che non si fermano al gesto singolo, ma comprendono il messaggio e il quadro più ampio, maturando una consapevolezza rispetto alla pericolosità della crisi climatica. Credo molto al risveglio delle coscienze, grazie ad azioni di questo tipo, che stimolano sicuramente una riflessione. Fare come fa il governo, cioè liquidare tutto come una semplice azione irresponsabile, è assolutamente sbagliato".

Il governo teme però ci possa essere un'intensificazione nelle azioni dimostrative, e che si possa arrivare a danni irreparabili. "Da parte dell'esecutivo c'è stata una reazione assolutamente sopra le righe. Inasprire pene non serve assolutamente a nulla, bisognerebbe allora fare l'opposto: ascoltare, fare cultura, aprire un dialogo. Il progetto di questi attivisti, come loro stessi hanno spiegato, è comunque portare avanti azioni pacifiche e senza arrecare danni", ha affermato Evi.

Le altre proposte di Lega e Fdi contro gli attivisti per il clima

Oltre alle misure approvate oggi ce ne sono altre, presentate in Parlamento da Lega e Fratelli d'Italia e in attesa di essere esaminate, che insistono sullo tesso tema: una è a firma del senatore leghista Claudio Borghi, e l'altra è sottoscritta dal senatore di Fdi Marco Lisei. La prima prevede di modificare l'articolo 518-duodecies del codice penale, in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici e di poter anche ricorrere all"articolo 381 del codice di procedura penale, sull'arresto facoltativo in flagranza.

Quella di Fdi punta invece a estendere il reato previsto dall'articolo 635 del codice penale sul danneggiamento, reato per il quale è prevista la reclusione da sei mesi a tre anni, e di poter applicare il Daspo urbano a questo tipo di condotte.

La proposta della Lega prevede la "reclusione fino a un anno e con la multa fino a euro 1.500" euro per chi imbratta i "siti ovvero le teche, custodie e altre strutture adibite all'esposizione, protezione e conservazione di beni culturali esposti in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché in ogni altro ente e istituto pubblico". Inoltre vorrebbe inserire il "delitto di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici" tra i reati punibili con l'arresto facoltativo in flagranza: in questo modo, si spiega nella relazione al provvedimento, "gli agenti di polizia avranno la facoltà di arrestare chiunque venga colto in flagranza di danneggiamento e deterioramento di un bene" culturale.

Gli atti di vandalismo non possono essere "tollerati", scrivono i sottoscrittori della proposta della Lega, che si riferiscono esplicitamente agli episodi messi in atto dai membri del collettivo internazionale per l'ambiente ‘Just Stop Oil', con proteste "molto pericolose e da non sottovalutare, avendo compromesso o, in ogni caso, rischiato seriamente di compromettere l'integrità di alcune tra le maggiori opere d'arte esistenti".

La Lega si riferisce all'attacco contro una delle più importanti e preziose opere custodite presso la National Gallery di Londra, il ‘The Hay Wain' di John Constable, sul cui vetro i manifestanti hanno attaccato una copia rivisitata dell'opera e incollato le loro mani alla cornice. La stessa azione è stata replicata successivamente in Italia ai danni de ‘La Primavera' di Sandro Botticelli che si trova esposta nella Galleria degli Uffizi, dove gli attivisti si sono incollati la scorsa estate ai vetri protettivi.

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