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Claudio e Paola Regeni, la forza gentile contro la fuffa

“La forza di un uomo non può basarsi sulla paura ma sul rispetto, ma non si può pretendere rispetto se si viene meno ad una promessa fatta a dei genitori ed un intero Paese rimasto orfano di uno dei suoi figli”: Claudio e Paola, i genitori di Giulio Regeni, ogni volta che parlano della tragedia che gli è capitata riescono a non farsi insozzare dallo sporco che sono costretti ad attraversare. Sono eroici perché ci vuole coraggio per essere gentili.
A cura di Giulio Cavalli
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Guardateli bene questi due genitori che si sostengono come si abbracciano le persone che insieme hanno attraversato la bellezza e la ferocia, l'amore e il dolore, e nonostante tutto sono ancora lì, dritti, fieri, con lo sguardo che non si abbassa davanti a nessuno. Guardateli bene perché Claudio Regeni e Paola Deffendi non sono solo i genitori di Giulio, lo studente ammazzato in Egitto che viene ammazzato ogni giorno tra depistaggi e bugie, ma sono un esempio che andrebbe trascritto su un foglietto da tenere sempre in tasca: sono un manuale di quanto sia forte la gentilezza che non accetta di scendere nella rabbia e nell'arroganza, una manuale di quanto sia potente la dignità quando viene esposta senza clamore.

"La forza di un uomo non può basarsi sulla paura ma sul rispetto, ma non si può pretendere rispetto se si viene meno ad una promessa fatta a dei genitori ed un intero Paese rimasto orfano di uno dei suoi figli.", hanno scritto Claudio e Paola al capo di Stato egiziano Al Sisi in una loro lettera. Un Paese innamorato della verità e della giustizia deve adottare Giulio Regeni come figlio ma dovrebbe anche farsi adottare dal Claudio e Paola, perché non si può perdere l'occasione di avere due genitori così.

Quando gli hanno chiesto come giudicano l'orrore a cui sono stati sottoposti, partendo dal corpo martoriato del figlio e poi tutte le bugie da cui sono stati travolti, avrebbero potuto lasciarsi andare alle parole peggiori, avrebbero potuto, ne avrebbero avuto il diritto, cedere a qualche virgola di vendetta. Hanno risposto: «La parola giusta è fuffa. Noi siamo 4 anni che chiediamo verità e giustizia per Giulio». Fuffa. È una parola così morbida, fuffa, anche se contiene le altezze di un abisso. Claudio e Paola sono quelli che non si fanno insozzare dallo sporco che sono costretti ad attraversare ma rimangono puliti rimanendo dritti.

Le persone che lottano per qualcosa e contro qualcuno e non si fanno sformare dalla battaglia vanno custodite con cura: le osservi mentre cercano la verità e non puoi fare altro che imparare da loro. Forse davvero si riesce a rimanere composti di fronte alle tragedie quando si ha la consapevolezza di essere dalla parte giusta. Ci vuole coraggio per essere gentili.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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