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Elezioni politiche 2018

Civati (LeU): “L’appello di Renzi al voto utile è tristissimo, scelta degli elettori sia libera”

Pippo Civati (LeU) in un’intervista a Fanpage.it, parla dei temi che più hanno occupato questa campagna elettorale: “Un rigurgito fascista è innegabile, Ma Minniti si è mostrato troppo remissivo su questi temi, da Macerata in poi”. E sul caso rimborsopoli: “Imbarazzante il M5S. Chi si candida con LeU rimarrà con LeU anche dopo il 4 marzo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Tra i principali leader politici, in queste ultime battute di campagna elettorale, abbondano gli appelli al cosiddetto "voto utile". Per i grillini la partita dell'uninominale si gioca tutta tra il Movimento e il centrodestra, mentre per Berlusconi il centrodestra sarebbe l'ultimo baluardo contro l'avanzata della "setta pericolosa" dei 5Stelle. E Renzi ribatte con il suo refrain: ogni voto a LeU in realtà è un voto regalato a Salvini. "Io mi auguro che la scelta degli elettori non sia condizionata da calcoli, ma che sia una scelta libera, che rispecchi quello in cui credono", ha detto Pippo Civati (LeU) contattato da Fanpage.it

Un anno fa abbiamo assistito alla personalizzazione del referendum costituzionale, con l'annuncio da parte di Renzi di un passo indietro in caso di vittoria del "No". Lo stesso Renzi ha detto ieri che non si ritirerà in ogni caso, qualunque sia il risultato che il Pd raggiungerà il 4 marzo. Cosa è successo?

Visto che Renzi fa sempre il contrario di quello che annuncia può essere che questa volta si ritirerà sul serio, perché temo che il Pd non andrà molto bene. Però è anche vero che le sue liste sono renzianissime, ed è quindi logico che voglia restare a guidare un partito a sua immagine e somiglianza. Non è cambiato molto rispetto all'anno scorso, semmai il dato che vorrei fare notare è che dal 40% sbandierato con arroganza dal Pd sono passati circa al 20% o poco più.

Tutti i partiti si stanno concentrando in questi ultimi giorni sull'appello al "voto utile". È un ragionamento che ha senso?

Secondo me il nostro risultato, così come è emerso dagli ultimi sondaggi, è abbastanza consolidato, ma tutto dipenderà dal voto e dall'affluenza. Mi auguro che la scelta degli elettori non sia condizionata, ma che sia una scelta libera, che rispecchi quello in cui credono e che votino quindi il partito da cui si sentono più rappresentati. E poi bisogna ricordare che la legge elettorale è per 2/3 proporzionale, solo per un terzo i candidati vengono eletti con il maggioritario, con i collegi che però sono collegati alle liste proporzionali. Il mio consiglio è quello di non sprecare quest'ultimo terzo. A esempio vorrei segnalare che dove sono candidato io (Bergamo e Brescia) è praticamente impossibile che il Pd vinca il collegio. È tristissimo che Renzi sia arrivato a dire che gli elettori debbano "turarsi il naso e votare Pd". Montanelli nel 1976 utilizzava quest'espressione in chiave anticomunista, ora a dirlo è lo stesso segretario del Pd, sulla base di calcoli e giochi che in realtà appartengono solo alla classe politica e che poco hanno a che fare con la partecipazione democratica.

La coalizione al governo ha chiesto espressamente appoggio alla sinistra. Che ne pensa?

È paradossale, per anni Renzi ci ha chiamati "gufi", "rosiconi", ci accusava di non capire le sue riforme. E adesso secondo loro gli elettori di sinistra, che si sono già espressi in massa contro il referendum costituzionale, dovrebbero votare quelle stesse persone che hanno approvato provvedimenti come la Buona Scuola e il Jobs Act. In verità anche il pessimo sistema elettorale è stato pensato contro i 5Stelle e contro di noi, con il risultato però che i grillini non saranno penalizzati e noi andremo bene, nonostante abbiamo costituito una lista solo nelle ultime settimane. Quindi questo dimostra che quando si desidera il male degli altri alla fine si causa il proprio.

A proposito del caso rimborsopoli, è stato saggio da parte dei vecchi partiti indirizzare attacchi in contropiede al M5S?

Sul caso rimborsopoli io mi sono limitato a osservare che almeno una dozzina dei deputati e dei senatori dei 5Stelle che verranno eletti non saranno nel M5S. Io faccio un invito serio agli elettori di quei collegi in cui si sono verificate queste situazioni imbarazzanti a scegliere altre liste. Noi garantiamo che chi si candida con LeU rimarrà con LeU anche dopo il 4 marzo. Oltre al versante morale qui è sul tavolo il versante politico di una selezione poco accorta dei candidati.

Per alcuni la questione del ritorno al fascismo è meramente retorica. Ma è la politica che è distante dal mondo reale?

il problema non è il ritorno di un regime di 80-90 anni fa. I neofascisti non coincidono necessariamente con un ritorno della "camicia nera". La cosa che ci preoccupa è quel fascismo eterno fatto di violenza verbale, violenza contro le donne, logiche discriminatorie, razzismo, pestaggi. E tutto questo ha una parentela molto stretta con il fascismo storico. Per questo chiediamo uno sforzo culturale un po' più forte, e lo chiediamo soprattutto a Minniti, che si è mostrato così duro, volitivo e insindacabile nell'affrontare il problema dell'immigrazione, sposando soluzioni di destra, ed è stato invece remissivo, meditabondo e riflessivo su questi temi, dalla questione Macerata in poi. Per questo noi vorremmo un ministro dell'Interno che sia più capace e pronto nel gestire una questione che ha colpito la sensibilità dell'opinione pubblica. Il percorso di ricostituzione di cellule dichiaratamente in correlazione con il fascismo è partito tempo fa. Ma un rigurgito fascista c'è, ed è innegabile.

L'Italia viola il principio di non respingimento dei richiedenti asilo. Sul piano etico è facile da dimostrare, forse è più difficile dimostrarlo sul piano giuridico.

Qui c'è anche un altro problema, che riguarda il Memorandum che il governo italiano ha firmato con la Libia un anno fa. Per questo noi abbiamo presentato ricorso alla Corte Costituzionale sollevando il conflitto di attribuzione: il governo non ha rispettato le prerogative del Parlamento, perché il memorandum non è stato sottoposto al vaglio delle Camere per la sua autorizzazione, anche se si trattava di un accordo internazionale, che deve quindi essere sottoposto alla ratifica del Parlamento. È sorprendente che in questa legislatura questo tema lo abbiamo sollevato solo noi. E invece abbiamo assistito ad attacchi contro le Ong, che evidentemente davano fastidio per arrivare allo scopo del contenimento delle migrazioni, attacchi su cui poi si sono allineati tutti gli altri partiti. E nemmeno la classe dirigente europea si è attivata per cercare di fermare le sevizie e le torture che avvengono sistematicamente nelle carceri libiche. C'è stato un silenzio assordante da parte delle Istituzioni. Noi non possiamo tollerare che a poche centinaia di chilometri dai nostri confini i diritti umani vengano calpestati all'interno di campi di prigionia, dove avvengono stupri e sevizie. Se li vedessimo in un film proveremmo orrore, siccome le vediamo in tv ci limitiamo a cambiare canale.

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